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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Canale Reale, primo incontro alla Regione per il protocollo di salvaguardia

Primi passi verso un intervento coordinato e unitario di vari enti sull’obiettivo della bonifica e della salvaguardia del Canale Reale, nella prospettiva di una sua valorizzazione economica, ambientale e turistica

Primi passi verso un intervento coordinato e unitario di vari enti sull’obiettivo della bonifica e della salvaguardia del Canale Reale, nella prospettiva di una sua valorizzazione economica, ambientale e turistica. Una idea contenuta nel progetto di Piano urbanistico generale del Comune di Francavilla Fontana, ma anche l’iniziativa intrapresa da Tonino Mosaico, segretario regionale del Pc e dall’antropologo Antonio Palmisano, entrambi di Carovigno, che hanno percorso le sponde del piccolo corso d’acqua dalle sorgenti sino alla foce, ricavandone un instant book di denuncia e proposte, hanno smosso le acque.

E martedì, presso la sede del Servizio Assetto del Territorio della Regione Puglia, si è svolto un incontro tra i sei Comuni attraversati dal Canale Reale, “importante corridoio ecologico che, seppur in parte compromesso dall'uso improprio, connette aree ad elevato grado di naturalità, tra queste la Riserva Naturale di Torre Guaceto”, fa sapere un comunicato congiunto delle sei amministrazioni comunali coinvolte e del Consorzio di gestione di Torre Guaceto.

Un tratto del Canale RealeAll’incontro, “condiviso anche dalla Provincia di Brindisi”, c’erano i rappresentanti dei Comuni di Brindisi, Francavilla Fontana, Latiano, Mesagne, Oria, Villa Castelli e come già detto del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto. Mancavano altri due Comuni interessati, San Vito dei Normanni (che sulle sponde del Canale Reale possiede una pista ciclabile e un complesso di cripte rupestri affrescate di età bizantina) e di Carovigno.

La ragione di queste assenze la spiega l’architetto Roberta Lopalco, assessore comunale all’Urbanistica di Francavilla Fontana: amministrativamente, il Canale Reale (che è in realtà è un corso d’acqua naturale, con una piccola centrale idroelettrica alle sorgenti presso Villa Castelli) ricade nei territori dei sei Comuni già citati, “ma quello avviato è un protocollo aperto, e si auspica che possano aderire all’iniziativa altre amministrazioni ed altri enti”. Quindi San Vito e Carovigno, impegnati a maggio nel rinnovo dei consigli comunali come del resto Ceglie Messapica, Oria, Latiano, possono chiedere l’inserimento in questo percorso.

“L’iniziativa promossa dal Comune di Francavilla Fontana di concerto con la Regione attraverso l’Assessorato alla Qualità del Territorio, intende attuare un percorso avviato nel 2010 e che oggi porta alla condivisione degli approfondimenti svolti nell’ambito della redazione Pug di Francavilla Fontana, con la consulenza scientifica del Dipartimento Icar del Politecnico di Bari. Tanto al fine di individuare metodo e azioni integrate, da introdurre anche negli strumenti urbanistici comunali, utili al risanamento ambientale e la conseguente valorizzazione paesaggistica del corso d’acqua”, si legge nel comunicato congiunto.

L'instant book di Mosaico e Palmisano sul Canale Reale-2“Si è discusso delle criticità ambientali rilevate e che interessano i singoli Comuni con evidenti ricadute sulla percezione negativa che si ha del Canale Reale. Si è parlato delle problematiche relative ai depuratori, alle aree interessate da pericolosità idraulica e all'impatto delle attività agricole che interessano le aree attraversate dal  Canale ma che in realtà si estendono a tutto il suo bacino imbrifero, con particolare riferimento alle elevate concentrazioni di sostanze organiche rilevate nelle acque del corso d'acqua e provenienti dal dilavamento dei terreni agricoli ad opera della pioggia”, prosegue la nota dei sei Comuni e del Consorzio di gestione di Torre Guaceto.

“Sono stati ipotizzati interventi di ingegneria naturalistica e regolamentativi finalizzati alla riduzione di tali impatti. Sul tavolo – si legge a proposito dei contenuti dell’incontro già svolto - quindi anche l’auspicabile attivazione dell’impianto di affinamento presente in territorio di Mesagne che risolverebbe lo sversamento delle acque dei depuratori consentendo l'erogazione di acque depurate affinate per l'agricoltura. Pertanto date le problematiche emerse, saranno interessati anche l’Acquedotto Pugliese, l’Autorità di Bacino e l’Arneo al fine di un impegno formale che i Comuni, Provincia e Regione intendono attuare attraverso un protocollo d’intesa finalizzato alla promozione e programmazione di attività territoriali per la salvaguardia del corso d'acqua e delle sue aree annesse, anche in attuazione del nuovo Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia di recente approvazione”.

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