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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Processo British Gas, in aula valanga di richieste di prescrizione

BRINDISI – Ormai nel processo per la gassopoli brindisina si fa solo il conto degli anni, mesi e giorni che sono trascorsi dal momento in cui sono stati commessi i reati. Si parla solamente di prescrizione. E’ la conseguenza del processo breve voluto da Berlusconi per tirarsi fuori dai suoi guai giudiziari, infischiandosene di ciò che sarebbe accaduto a migliaia di altri processi. Uno di questi è la vicenda che riguarda l’ex sindaco di Brindisi Giovanni Antonino e i vertici della British Gas.

BRINDISI – Ormai nel processo per la gassopoli brindisina si fa solo il conto degli anni, mesi e giorni che sono trascorsi dal momento in cui sono stati commessi i reati. Si parla solamente di prescrizione. E’ la conseguenza del processo breve voluto da Berlusconi per tirarsi fuori dai suoi guai giudiziari, infischiandosene di ciò che sarebbe accaduto a migliaia di altri processi. Uno di questi è la vicenda che riguarda l’ex sindaco di Brindisi Giovanni Antonino e i vertici della British Gas.

Mazzette passate di mano per la realizzazione del rigassificatore in zona Capobianco. Lavori iniziati e poi bloccati per una procedura viziata e attualmente in via di rifacimento. Compresa la Valutazione di impatto ambientale (Via) che all’epoca fu trascurata.

Nell’udienza di oggi, subito dopo l’assegnazione dell’incarico per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche (tre in lingua inglese), le richieste di prescrizione le ha aperte Giulia Bongiorno, difensore di Franco Fassio, consigliere ed amministratore delegato della British Gas. Il legale e parlamentare del Pdl fa notare che il reato di corruzione per la mazzetta di 360 milioni di lire, versata sotto forma di consulenza a una società facente capo ad Antonino è ormai prescritto.

E, comunque, se ancora non lo è per via di alcune sospensioni che ci sono state nei mesi scorsi, lo sarà tra poche settimane. Prescrizione, chiede ancora la Buongiorno, per il reato relativo ai ventimila euro dati da Fassio ad Antonino come contributo per la campagna elettorale (26-27 marzo 2002) che lo portò ad essere rieletto con una maggioranza schiacciante. “Si presume – ha sottolineato la Bongiorno – che quei soldi siano stati dati prima di quel 26 e 27 marzo”.

Via via è stata la volta delle richieste di prescrizione per altri imputati. A Gianluca Rabitti si contesta la corruzione per quella finta consulenza stipulata tra la British e la International Shipping  Service Energy intestata a Elide Ricci, suocera di Luca Scagliarini (allora legatissimo ad Antonino) e a Maria Teresa Scatigna, prima moglie di Antonino. Ma anche per lui il discorso è analogo a quello di Fassio.

L’avvocato Massimo Manfreda, difensore di Antonino, unico imputato presente in aula, si associa alle richieste della collega. L’avvocato Ernestina Sicilia chiede la prescrizione per Luca Scagliarini, Vernaleone per la British Gas. L’avvocato Centonze si associa a queste richieste. Sollecitata anche la prescrizione per Antonio Manca, uomo British Gas,concorrente nel reato con Antonino. E prescrizione scontata per l’avvocato Donato Caiulo e per l’ingegnere Fabio Fontana. E per molti altri ancora.

Prescrizione già concessa a Yvonne Barton, nativa di Manchester, all’epoca dei fatti a capo della British Lng. Per lei il reato di corruzione è stato cancellato dal giudice dell’udienza preliminare Valerio Fracassi il 18 marzo. E prescrizione che maturerà anche per gli altri reati contestati se la sentenza non arriverà entro maggio del 2011.

Il pubblico ministero Giuseppe De Nozza si è associato alla richiesta di prescrizione per quanto riguarda il reato relativo al contratto di consulenza perché posizione a lui nota. Per il resto ha chiesto di avere il tempo di leggere le memorie depositate dagli avvocati che hanno chiesto le archiviazioni in modo da poter  intervenire con cognizione di causa.

Dopodichè il tribunale ha rinviato all’udienza del 16 aprile per ascoltare l’ingegnere Ferri, testimone, che “riferisce – ha detto il pubblico ministero – sull’unico reato esente da prescrizione” (le violazioni ambientali). La difesa si è opposta, ma De Nozza ha spiegato che il suo sarà un interrogatorio tecnico. In pratica spiegherà cosa è il rigassificatore, come va realizzato, dove si può realizzare e così via. “In modo che – ha aggiunto De Nozza rivolto al Tribunale – si abbia cognizione di causa dell’argomento al centro del processo”.

Quindi il 16 aprile ci sarà solo questo interrogatorio. Il resto si vedrà in seguito. Le udienze, già calendarizzate, sono fissate per il 14 e 28 maggio, il 4 e il 18 giugno, il 9 luglio, il 17 settembre. Due al mese sino alla sentenza. Da tenere presente che ci sono una marea di testi. Solo Antonino ne ha citati oltre un centinaio, a cominciare da Silvio Berlusconi, per passare a Gianni Letta, ministri, ex ministri e tanti altri. E’ evidente che il processo non potrà mai arrivare a sentenza entro maggio del 2011.

Gli imputati sono: Franco Fassio, Giovanni Antonino, Fabio Fontana, Gianluca Rabitti, Antonio Manca, Mario Lorenzo Ravedati, Donato Caiulo, Luca Scagliarini, Alfonso Gallo, Armando de Azevedo  Henriques, Giorgio Battistini, Stephan John Ricketts, David James Robotom e Gilberto Dialuce, responsabile protempore del procedimento presso il Ministero dell’Ambiente.

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