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Cronaca

Giustizia e favori, processo immediato per il pm Arnesano

Otto imputati. Decreto notificato anche a due dirigenti della Asl di Lecce, a due primari del Fazzi e all’avvocato Augusto Conte: il penalista accusato di abuso d’ufficio. Patteggiamento in vista per l’avvocato Martina

 Se la giustizia penale sia stata o meno contaminata in alcuni casi, come sostiene la Procura, da favori anche a sfondo sessuale, sarà un processo a stabilirlo. Giudizio immediato per il pubblico ministero Emilio Arnesano, 61 anni, di Carmiano, accusato di corruzione, in passato in servizio a Brindisi, e per sette imputati, tra dirigenti della Asl di Lecce, primari dell’ospedale Fazzi e avvocati, tra i quali Augusto Conte di Ceglie Messapica, al quale è stata contestata l’accusa di abuso d’ufficio in qualità di vice presidente del Collegio di disciplina dell’Ordine degli avvocati di Lecce.

Gli imputati

Il palazzo di giustizia di LecceIl sostituto procuratore di Potenza, Veronica Calcagno, titolare del fascicolo d’inchiesta alla base dello tsunami negli uffici della procura e della Asl salentina, ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato con decreto firmato dal gip Amerigo Palma nei confronti di: Ottavio Narracci, 59 anni, di Fasano, in qualità di direttore della Asl di Lecce; Carlo Siciliano, 62 anni, di Lecce, direttore del Dipartimento di Medicina del Lavoro e Igiene Ambientale; Giorgio Trianni, 66, di Gallipoli, primario di Neurologia al Fazzi;  Giuseppe Rollo, 58, nato a Sternatia ma residente a Santa Maria al Bagno, primario del Reparto di Ortopedia e Traumatologia del “Fazzi. Tutti sono ristretti nelle rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari. Rollo ha ottenuto nel frattempo l’autorizzazione a  recarsi sul posto di lavoro.

Giudizio immediato anche per l’avvocato Mario Ciardo, 55 anni, nato a Maglie, al quale è stato revocato il divieto di dimora nel Comune di Lecce; Federica Nestola, 31enne, nata a Galantina ma residente a Copertino, aspirante avvocato destinataria della misura interdittiva dall’attività per un anno, e come si diceva processo anche per il vice presidente del collegio di disciplina dell’Ordine degli avvocati di Lecce, Augusto Conte, 77 anni, di Ceglie Messapica, per il quale c’è stata una sospensione di due mesi.

Le intercettazioni e le dichiarazioni di un magistrato

Prove evidenti raccolte in fase di indagine dai militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Lecce secondo il pm che il 6 dicembre 2018 ottenne gli arresti e che ha esercitato l’azione penale, confermando le accuse contestate inizialmente. Di conseguenza, processo saltando la fase dell’udienza preliminare: la prima udienza si svolgerà il 29 marzo prossimo, davanti al Tribunale di Potenza, in composizione collegiale. A meno che, nel frattempo, gli imputati non intendano presentare istanza per essere ammessi a riti alternativi, tra abbreviato e patteggiamento.

Tra le fonti di prova una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali,anche in auto,  che nel decreto sono indicate con numero progressivo e nomi. Ci sono poi i verbali degli interrogatori di garanzia resi dagli indagati e le dichiarazioni del magistrato Elsa Valeria Mignone, in servizio a Lecce.

Le posizioni stralciate

Non figurano nel decreto i nomi di tre indagati, per i quali c’è stato stralcio: Benedetta Martina, 32 anni, avvocato, di Copertino; Manuela Carbone, 35 anni, avvocato anche lei, di Matino, per le quali è stata avanzata richiesta di patteggiamento. Mentre dovrebbe esserci l’archiviazione, per il  notaio, in prima battuta indagato per falso relativamente all’acquisto di un’imbarcazione da parte del pubblico ministero Arnesano. L’accusa è caduta anche nei confronti del pm e di Siciliano.

Le accuse di corruzione

vito fazzi lecce1-2L’accusa di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio è stata contestata ad Arnesano, nel frattempo sospeso dal Csm, Siciliano, Trianni, Narracci e Rollo: il pm – si legge nel capo d’imputazione – “metteva a disposizione la sua funzione giudiziaria in cambio di utilità sia di contenuto economico che altro, come un trattamento di favore in occasione della prenotazione di visite mediche e interventi”. Il presunto do ut des sarebbe andato avanti sino a gennaio 2018, in alcuni casi, e in “tale accordo corruttivo Arnesano garantiva reiteratamente a dirigenti e medici della Asl l’esito positivo di procedimento giudiziari”.

La barca, la piscina e le battute di caccia

In particolare, stando all’accusa, il pm avrebbe “favorito l’esito del processo a carico del direttore Asl Ottavio Narracci in cambio di uno sconto di 17mila euro sulla barca di 11 metri acquistata dal dirigente Asl Carlo Siciliano, suo amico”.  Lo stesso Arnesano, inoltre, avrebbe chiesto di essere il pm d’udienza nel processo a carico di  Narracci, imputato per peculato e abuso d’ufficio, e in sede di discussione chiese l’assoluzione perché il fatto non sussiste. Conclusione a cui giunse il Tribunale di Lecce.

Arnesano avrebbe anche disposto il dissequestro e la restituzione di una piscina costruita nella proprietà di Trianni, “ in cambio del pagamento” da parte di questi “dei costi  di due battute di caccia” organizzate a Pietrapertosa, in provincia di Potenza, in Basilicata. Settecento euro per battuta.

Il sostituto procuratore, inoltre, si sarebbe interessato a due procedimenti penali nei confronti di Rollo, per colpa medica, formulando  in un caso richiesta di archiviazione e nell’altro segnalando il nome del medito al pm titolare del fascicolo. In cambio avrebbe ottenuto “una corsia preferenziale nella prenotazione delle visite mediche in favore di Benedetta Martina” che avrebbe chiesto il consulto di un pediatra già in pensione. Sempre Arnesano sarebbe riuscito ad “anticipare l’intervento al quale avrebbe dovuto essere sottoposto” un suo familiare e avrebbe strappato un “colloquio di lavoro per una sua amica, in un rinomato locale del centro storico di Lecce”.

I presunti favori sessuali

Tribunale lecce notte (1)-2-2-2-2Capitolo a parte e altra contestazione a carico di Arnesano perché “abusando della sua qualità e dell’influenza che poteva esercitare sugli avvocati del suo circondario” avrebbe indotto l’avvocato Manuela Carbone a promettergli un incontro di natura sessuale”. Nei confronti di Martina “pendeva un procedimento disciplinare” e secondo la ricostruzione dell’accusa – Arnesano sarebbe intervenuto sul “vice presidente del consiglio di disciplina, Augusto Conte per ammorbidirlo”. L’incontro tra Arnesano e l’avvocatessa sarebbe stato concordato il 5 ottobre, ma rinviato dalla donna.

Conte avrebbe violato “il principio costituzionale di imparzialità che impone al pubblico ufficiale di non esercitare le sue funzioni per fare favoritismi, il regolamento del Consiglio nazionale forense e il Codice deontologico” perché si sarebbe “accordato con Arnesano per archiviare il procedimento disciplinare”. La seduta del Consiglio venne rinviata per mancanza del numero legale.

Nei confronti di Benedetta Martina c’è la contestazione che si riferisce alla richiesta dell’avvocatessa “con la quale il pm aveva una relazione sessuale improntata sullo scambio di favori, di aiutare l’amica Federica Nestola a superare la prova orale dell’esame da avvocato”. Nestola, sempre stando a quanto contestato, sarebbe stata “favorita concordando le domande nel corso di due incontri nell’ufficio del pm Arnesano, su procedura penale e diritto internazionale privato”. Esame che la candidata superò.

Martina e Arnesano “si accordavano per la vendita della funzione giudiziaria  del pm”. Più esattamente l’intesa contestata avrebbe riguardato “la richiesta di archiviazione del procedimento penale a carico di un imputato difeso dall’avvocatessa”. L’uomo, condannato a 22 anni per omicidio, era accusato di evasione per essere rientrato con un giorni di ritardo dal permesso premio. I due si sarebbero accordati anche per la definizione di altri procedimenti, come quello per la sostituzione della custodia in carcere con i domiciliari in favore di un uomo difeso dall’avvocatessa e accusato di detenzione di armi clandestine. Intesa ci sarebbe stata pure l’inchiesta nella quale Martina rappresentava i familiari di un paziente morto dopo cure in ospedale: in tal caso ci sarebbe stata la contestazione nei confronti di un medico, sebbene i “consulenti tecnici nominati dal pm avessero ritenuto non censurabile la condotta”. Riassegnato ad altro magistrato, il fascicolo venne archiviato. Sempre “in cambio di reiterate prestazioni sessuali”.

La difesa

L'avvocato Ladislao Massari-2Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Luigi Covella e Luigi Rocco Corvaglia per Emilio Arnesano; Nicola Buccico e Luigi Rella per Carlo Siciliano; Stefano Chiriatti e Luigi Suez per Giorgio Trianni; Giangregorio De Pascalis e Cesare Placanica per Ottavio Narracci; Ladislao Massari (nella foto accanto) e Renata Minafra per Giuseppe Rollo; Ladislao Massari e Gabriele Valentini per Mario Ciardo; Alberto Corvaglia e Arcangelo Corvaglia per Federica Nestola e Aldo Morlino e Carlo Panzuti per Augusto Conte; Danilo Di Serio per Manuela Carbone.

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