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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Francavilla Fontana

Ragazzo seviziato, la francavillese: "Non sapevo della spedizione punitiva"

Ha confessato di aver invitato la vittima a Francavilla Fontana in cambio di una somma di denaro promessa dagli altre tre indagati, ma non aveva idea del fatto che  questi l’avessero usata come esca di una brutale spedizione punitiva. Miriana Sportillo, di 19 anni, ha fornito la sua versione dei fatti al gip Maurizio Saso e al pm Valeria Farina Valaori

FRANCAVILLA FONTANA – Ha confessato di aver invitato la vittima a Francavilla Fontana in cambio di una somma di denaro promessa dagli altre tre indagati, ma non aveva idea del fatto che  questi l’avessero usata come esca di una brutale spedizione punitiva. Miriana Sportillo, di 19 anni, ha fornito la sua versione dei fatti al gip Maurizio Saso e al pm Valeria Farina Valaori, nel corso dell’interrogatorio di garanzia svoltosi nel pomeriggio di ieri (26 ottobre).

La ragazza, difesa dall’avvocato Pasquale Fistetti, è stata arrestata in regime di domiciliari per il cruento pestaggio ai danni del barese V.B., di 25 anni, avvenuto lo scorso 8 ottobre nel centro e nella zona industriale di Francavilla, dove il malcapitato venne abbandonato nudo in strada, col volto tumefatto e un orecchio mozzato. Si trovano in carcere, invece, Andrea Gennari, alias “Pasquale Lampadina o Gigi Lampadina”, 34 anni, di Caronno Varesino (Varese); Antonio Monaco, alias “Antonio Tiavulu (diavolo)", 20 anni, di Lecce; Roberta Zangoli, alias "Sprilli", di Verucchio (Rimini).

La Sportillo ha ribadito sostanzialmente le stesse dichiarazioni rese ai carabinieri durante le indagini. In un primo momento, in realtà, la ragazza fornì una ricostruzione dei fatti non veritiera. Ma in seconda battuta, affiancata dal suo avvocato, ha descritto uno scenario che coincideva con gli elementi acquisiti dai militari della locale compagnia al comando del capitano Nicola Maggio. La Sportillo dunque ha riferito di non aver avuto contatti telefonici pregressi con gli altri tre arrestati. Ha ammesso, come appurato dagli inquirenti, di aver conosciuto il 25enne di Bari nel corso di una festa organizzata a Frigole il 4 ottobre. Nei giorni successivi, poi, si prestò con gli aggressori per attirare il ragazzo a Francavilla, in cambio di una somma di denaro. Attraverso il social network Facebook, la Sportillo contattò V.B., fissando un appuntamento per la sera dell’8 ottobre.

Il barese arrivò a Francavilla accompagnato da un amico. I due si incontrarono vicino alla stazione ferroviaria, dove la francavillese prese per braccio la vittima e la condusse verso i giardini pubblici. Lì c’erano in agguato Gennari e Monaco. La ragazza ha ribadito che non conosceva le reali intenzioni degli altri. Se ne fosse stata al corrente, ha spiegato durante l’interrogatorio, di certo non si sarebbe incontrata con il barese nel centro di Francavilla, in presenza di numerosi testimoni e telecamere.

Dalle immagini dell’impianto di videosorveglianza si vede che la 19enne si allontana dai giardini subito dopo aver consegnato la vittima ai suoi aguzzini. E’ del tutto estranea, quindi, al pestaggio da “Arancia meccanica” verificatosi subito dopo sui sedili posteriori di una Peugeot 205 condotta dalla Zangoli. Qui il barese è stato immobilizzato, picchiato con una catena (il guinzaglio del pitbull di Gennari)  e morso all’orecchio.

Poi l’auto si è spostata verso la zona industriale, dove si è consumato anche un tentativo di violenza sessuale, prima che la vittima venisse abbandonata in fin di vita per strada.

I carabinieri arrivarono alla Sportillo grazie alla testimonianza resa da V.B. in ospedale. Già il giorno successivo la 19enne venne rintracciata e condotta in caserma. Grazie al suo atteggiamento collaborativo le è stato risparmiato il carcere. Durante l’interrogatorio, l’avvocato Fistetti ha preannunciato la volontà di chiedere il patteggiamento. 

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