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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Rapina a Bologna: patteggiano la pena

BRINDISI - Hanno chiuso con un patteggiamento i tre brindisini accusati di aver commesso una rapina violenta a Bologna: la pena applicata è per Alessio Rametta, 26 anni, di 4 anni; per Andrea Reho, 22 anni, di 4 anni e 3 mesi; per Luca Ciampi 4 anni e 9 mesi di reclusione.

BRINDISI - Hanno chiuso con un patteggiamento i tre brindisini accusati di aver commesso una rapina violenta a Bologna: la pena applicata è per Alessio Rametta, 26 anni, di 4 anni; per Andrea Reho, 22 anni, di 4 anni e 3 mesi; per Luca Ciampi 4 anni e 9 mesi di reclusione. Era già stata archiviata la posizione di un quarto complice per cui c’era stato uno scambio di persona.

I tre sono ritenuti i responsabili di una rapina compiuta il 19 febbraio 2013 nella gioielleria Massetti di Castel Maggiore. La proprietaria, secondo quanto fu contestato ai tre in un’ordinanza di custodia cautelare eseguita il 25 giugno 2013, era stata legata e imbavagliata.

A Castel Maggiore c’erano andati con l’auto di una congiunta di Ciampi. Un carabiniere fuori servizio, che aveva assistito alla fuga dei banditi, non solo riuscì a imprimersi nella memoria i volti dei due rapinatori seduti sui sedili anteriori (Reho e Ciampi), ma annotò anche la targa. E questo particolare chiuse di fatto la partita. A supporto, anche alcune videoregistrazioni dell’impianto di sorveglianza elettronica.

Poco prima, i banditi brindisini erano riusciti a mettere le mani su un grosso bottino in oggetti preziosi dopo aver vinto la debole resistenza della proprietari del negozio, la quale cadendo aveva urtato il capo contro un mobile procurandosi una ferita.

Rametta era già stato arrestato il 20 marzo 2013 per una rapina ancora più violenta alla gioielleria “Il Tempio dell’Oro” di Ceglie Messapica, che assieme a Reho aveva nesso in atto appena tre giorni dopo la spedizione di Bologna. Andrea Reho invece era rimasto irreperibile sino al 5 aprile, quando la Squadra mobile lo trovò in un appartamento-nascondiglio di S.Elia assieme ad un chilo di hascisc nel corso di un servizio antidroga (i carabinieri della compagnia di S.Vito gli notificarono poco dopo anche il provvedimento di arresto per la rapina).

Il conto, frutto di un accordo tra la difesa è l’accusa, è tutto sommato ridotto, in considerazione dei precedenti di Reho e Rametta. Il primo dei due, difeso da Laura Beltrami è ritenuto un soggetto particolarmente pericoloso: è l’aggressore dell’urologo Salvatore Brigante, capogruppo del Pd nel consiglio comunale di Brindisi, fatto avvenuto qualche anno fa all’ospedale Perrino oltre che di un controllore dell’Stp.

Gli altri due, Ciampi e Rametta, sono assistiti dall’avvocato Cinzia Cavallo. Erano stati ammessi al rito abbreviato ma poi i legali sono riusciti a chiudere con un patteggiamento, senz’altro soluzione più “soft” per tutti e tre gli imputati.

 

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