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Cronaca

Rapina al Mc Donald’: “Errore enorme: mi dispiace, sono stato coinvolto”

Cristian De Florio interrogato non fornisce il nome del complice. Acquisite le immagini

BRINDISI – “Chiedo scusa a tutti per la rapina al Mc Donald’s: è stato un enorme errore, una grande cavolata che ho fatto, ma sono stato coinvolto e non sono riuscito a dire no”.

L’interrogatorio e la convalida

Cristian De Florio, 23 anni, di Brindisi, resta in carcere dopo essere stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale, Giuseppe Biondi, in sede di convalida dopo l’arresto in flagranza di reato per la rapina consumata nel Mc Donald’s del centro commerciale BrinPark, sabato sera attorno alle 20,30, quando all’interno del locale c’erano numerosi bambini a cena con le famiglie.

De Florio è stato bloccato da alcuni poliziotti della questura di Brindisi che quella sera erano liberi dal servizio, con l’ausilio di un finanziere, anche lui non in servizio. Si sono insospettiti perché hanno visto entrare due ragazzi con il casco. E li hanno tenuti sotto controllo.

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Le accuse

Il gip ha emesso, infatti, ordinanza di custodia cautelare nei confronti del ragazzo, confermando le accuse mosse inizialmente di rapina a mano armata, aggravata, riciclaggio e ricettazioni in relazione allo scooter usato per il colpo, un T-Max risultato rubato, e porto e detenzione di arma.

Il giovane ha fatto mea culpa, dopo tre notti trascorse nel carcere di via Appia, ma l’atteggiamento mostrato non è stato “collaborativo, stando a quando si legge nel provvedimento, perché De Florio non aggiunto alcun elemento utile alle indagini.

Il complice e il bottino

In particolare, avrebbe taciuto il nome del complice. Ma, stando alla sua versione, sarebbe stata dell’altro ragazzo l’idea della rapina del sabato sera, prendendo di mira il Mc Donald’s. Così come nella disponibilità dell’altro, sarebbe stato lo scooter. Quando alla pistola, ai caschi e ai guanti usati per l’azione, secondo Florio, tutto sarebbe stato all’interno del bauletto della moto. Nell’arma ci sarebbe stati quattro colpi. Aveva quattro cartucce 38 special nel tamburo.

Il nome del complice potrebbe arrivare a breve, perché gli investigatori hanno già acquisito le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza dell’esercizio commerciale. Immagini abbastanza nitide. Il ragazzo è riuscito a fuggire a piede e sarebbe riuscito a mantenere con sé il bottino, pari a 537 euro. La somma, infatti, non è stata trovata

 

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