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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Oria

Rapina al mobilificio: preso uno degli autori. Era ricercato da 15 giorni

Si tratta del 57enne Mario Misuraca. L'uomo sfuggì alla cattura lo scorso 6 luglio, quando venne arrestato il cognato Bruno Leo, presunto complice. E' stato individuato venerdì sera nel centro di Oria

ORIA – Era ricercato dallo scorso 6 luglio. Venerdì sera (19 luglio) i carabinieri lo hanno rintracciato e arrestato nel centro di Oria. E’ stato consegnato alla giustizia uno dei presunti autori della rapina da 25mila euro perpetrata lo scorso 23 dicembre all’interno del mobilificio Magrì Arreda, nella zona industriale di Francavilla Fontana. Si tratta del 57enne Mario Misuraca, di Oria. I carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana coordinati dal capitano Gianluca Cipolletta e dal tenente Andrea Grasso, comandante del Norm, gli stavano con il fiato sul collo. Ieri sera sono intervenuti in via dei Mille con un massiccio spiegamento di forze, ponendo fine alla sua fuga.

Numerose pattuglie dell’Arma hanno circondato la zona. La massiccia presenza di carabinieri muniti di giubbotti antiproiettile ha attirato l’attenzione dei cittadini, che si interrogavano su cosa stesse accadendo a pochi metri dalle loro abitazioni.  L’uomo era destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale De Angelis, su richiesta del pm Antonio Negro. Il cognato, presunto complice dell’assalto armato, il 52enne Bruno Leo, era stato condotto in carcere all’alba del 6 luglio. 

Conferenza stampa arresto Misuraca 2-2

Il blitz

Quella mattina i carabinieri si presentarono anche presso l’abitazione di Misuraca, per notificargli il provvedimento restrittivo. Approfittando della buona fede dei militari, l’uomo, con un escamotage, fuggì da una finestra del bagno. A quel punto è iniziata la fuga. I militari si sono subito messo sulle sue tracce. Nella serata di venerdì, le indagini hanno portato le forze dell’ordine presso un appartamento a due piani situato in via dei Mille, a Oria, dove il fuggitivo si nascondeva da almeno 12-18 ore.

Video: l'irruzione dei carabinieri

Intorno alle ore 21 l’isolato è stato cinturato dai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana, con il supporto dei colleghi della locale stazione al comando del maresciallo Borrello e delle Api (Aliquote operative di Pronto Impiego), reparto dell’Arma specializzato in operazioni anti terrorismo.

Conferenza stampa arresto Misuraca-3

Quest’ultimi, dopo aver bussato con insistenza, senza ottenere alcuna risposta, hanno sfondato con un ariete la porta dell’abitazione. Resosi conto di essere stato stanato, l’uomo si è diretto sul balcone. Da lì si è dato alla fuga sui tetti, riuscendo a raggiungere un edificio disabitato nel cui sottoscala aveva realizzato un vero e proprio rifugio, nascosto da una parte in cartongesso. I militari hanno perlustrato l’immobile palmo a palmo, fino a quando non hanno trovato e ammanettato Misuraca. 

Caccia ai fiancheggiatori

I dettagli dell’operazione sono stati illustrati dal comandante provinciale dei carabinieri di Brindisi, Giuseppe De Magistris, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta stamattina. Adesso gli investigatori stanno cercando di ricostruire la rete di fiancheggiatori che ha favorito la fuga di Misuraca, a partire dai proprietari dell’appartamento in via dei Mille. 

La rapina

Misuraca e Leo avrebbero assaltato il mobilificio insieme a un terzo soggetto, tuttora a piede libero. I banditi agirono a bordo di una Fiat Palio rubata la mattina del 23 dicembre a Sava (Taranto). Quello stesso giorno i malfattori, armati di pistole e di un fucile e con volto coperto da passamontagna, fecero irruzione nel deposito del mobilificio: si impossessano della somma di 25mila euro in contanti, nonché di tre assegni per un importo di 5.97 euro.

Nel corso della rapina, Misuraca, armato di fucile, avrebbe puntato l’arma verso un dipendente della ditta, per poi colpirlo con un pugno in viso. Avrebbe partecipato all’assalto anche un quarto complice che rimase a bordo dell’auto rubata nel Tarantino, mentre gli altri tre svaligiavano il deposito. L’auto dopo il colpo fu data alle fiamme a Francavilla. I quattro rapinatori, agendo sempre a volto coperto e con le armi in pugno, proseguirono quindi la loro fuga con una Fiat sottratta con la forza al proorietario. Anche questa fu bruciata poco dopo, nelle campagne di San Michele Salentino.

Con gli arresti di Leo e Misuraca il lavoro dei carabinieri non è ancora finito. I militari sono ancora al lavoro per risalire agli altri due complici. 

Articolo aggiornato alle ore 11:44

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