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Cronaca

Rapina in gioielleria, titolare pubblica foto su Fb: brindisini condannati

In abbreviato sei anni a Luigi Blasi e tre anni e quattro mesi a Oronzo Ligorio, incastrati per il colpo da Idea Oro di Lecce

BRINDISI – Incastrati dalle immagini che il titolare della gioielleria Idea Oro di Lecce, subito dopo la rapina a fine giugno 2017, decise di pubblicare su Facebook chiedendo aiuto a clienti e non. E condannati: Sei anni di reclusione sono stati inflitti a Luigi Blasi, 33 anni, e tre anni e quattro mesi a Oronzo Ligorio, entrambi di Brindisi, fermati a distanza di 48 ore dagli agenti della Mobile.

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La sentenza

Nella pomeriggio di ieri, 15 marzo 2018, i due imputati sono stati riconosciuti colpevoli di rapina a mano armata, in concorso, nell’oreficeria di piazza Mazzini, dal gup Alcide Maritati del Tribunale di Lecce, competente per territorio, di fronte al quale si è svolto il processo con rito abbreviato, chiesto dai difensori Cinza Cavallo e Gianvito Lillo. Le pene, quindi, sono state conteggiate con la riduzione di un terzo, come previsto dalla scelta del processo alternativo al dibattimento.

La confessione

Foto Blasi Luigi-2-2-3I due confessarono in sede di interrogatorio: “Sì, siamo noi quei due. Siamo noi quelli della rapina a Lecce”. Ammisero ogni responsabilità in occasione dell’udienza di convalida del fermo, disposto per impedirne la fuga e la reiterazione del reato. Furono ascoltati dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Stefania De Angelis, al quale il pubblico ministero Giuseppe De Nozza chiese l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere di fronte ai gravi indizi di colpevolezza e alle esigenze cautelari.

Il gip però ritenne quelle dichiarazioni “inverosimili in ordine alla programmazione del colpo” perché i due dissero di essersi “conosciuti il giorno prima”. Uno chiese di visionare alcuni gioielli perché doveva fare un regalo per il battesimo”. Poco dopo qualcuno suonò al campanello e in quel frangente il ragazzo, poi identificato in Ligorio,  prese la pistola, puntandola all’indirizzo della donna”. L’arma non è stata trovata.

I due spinsero la titolare nel bagno per immobilizzarla con delle fascette di plastica. “Mentre Blasi restava con la donna, Ligorio si impossessava dei monili posti sotto il banco di vendita, per un valore di 30-40mila euro”, si legge nel provvedimento di arresto. “L’azione dei due veniva interrotta dall’ingresso di una signora”.

Per la fuga, in direzione di Brindisi, usarono una Fiat Punto, ritrovata dagli agenti, intestata a una terza persona, un ragazzo di Brindisi. Nessuno dei due fece riferimento al terzo uomo. L’auto restò parcheggiata a poco distanza dalla gioielleria e venne usata per raggiungere Lecce.

Le foto pubblicate su Facebook

Foto Ligorio Oronzo-2-2-2Quanto ai gravi indizi, qualificati come “granitici”, ora come allora sono costituiti dalle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza della gioielleria, pubblicate dopo il colpo sul social network Facebook dalla titolare con l’obiettivo di identificare i responsabili. “Condividete, per favore”, scrisse nel post sulla pagina Fb della gioielleria. “Avevano accento brindisino”. Elemento importante che portò gli agenti della Mobile di Lecce a consegnare il filmato con relative immagini ai colleghi di Brindisi. Mostrava due ragazzi a volto scoperto che si presentarono come clienti al bancone, uno dei due all’improvviso impugnò una pistola e intimò alla donna di aprire la cassaforte. Ma il caveau restò bloccato, a quel punto presero i panni di velluto con i bracciali, le collane e gli anelli.

I poliziotti della sezione Antirapina visionarono quelle immagini e diedero un nome ai due volti a stretto giro: Luigi Blasi e Oronzo Ligorio, già conosciuti.  Blasi fu il primo a essere stato identificato perché qualche anno fa venne arrestato per una rapina compiuta in una gioielleria di Bergamo, assieme a un altro brindisino. Di recente è finito sotto inchiesta con l’accusa di truffa per la vendita di un telefonino su e-bay.

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