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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Michele Salentino

Rapina in villa, botte a imprenditore

SAN MICHELE SALENTINO – Armati di fucili e violenti a tal punto da picchiare la vittima per farsi consegnare il bottino. Erano almeno in cinque gli uomini incappucciati che hanno messo a segno nella tarda serata di martedì una rapina nella villetta dell’imprenditore sanmichelano Donato Nigro, 34 anni, colpo che ha fruttato ai malviventi all’incirca 6mila euro contenuti in una cassaforte.

SAN MICHELE SALENTINO – Armati di fucili e violenti a tal punto da picchiare la vittima per farsi consegnare il bottino. Erano almeno in cinque gli uomini incappucciati che hanno messo a segno nella tarda serata di martedì una rapina nella villetta dell’imprenditore sanmichelano Donato Nigro, 34 anni, colpo che ha fruttato ai malviventi all’incirca 6mila euro contenuti in una cassaforte.

L’abitazione di campagna si trova sulla Ostuni – Francavilla, in contrada Cotogne, territorio di San Michele Salentino. E sull’episodio dai contorni particolarmente inquietanti indagano i carabinieri della locale stazione e i militari dell’Arma del Norm di San Vito dei Normanni. Non è un assalto come gli altri: la brutalità del trattamento riservato al 34enne, davanti agli occhi della moglie che era con lui in auto, di ritorno a casa (la coppia ha anche una bimba di pochi anni), avrebbe reso necessario l’interessamento della Direzione distrettuale antimafia di Lecce che, a quanto pare, coordina le indagini proprio per valutare eventuali altri scenari e per accertare se effettivamente è solo per appropriarsi di una lauta somma in denaro che la banda abbia orchestrato il piano, riuscito alla perfezione.

La ricostruzione dei fatti è stata possibile grazie alle dichiarazioni rese dall’uomo preso di mira da criminali che si suppone siano del posto, vista anche la conoscenza dei luoghi di estrema periferia, il dedalo di tratturi segnato dai muretti a secco che caratterizza le zone esterne ai centri abitati.

Donato Nigro è un giovane imprenditore attualmente impegnato nel settore delle scommesse. E’ stato lui stesso a lanciare l’allarme ai carabinieri, componendo il 112 sul telefonino cellulare. Ha riferito, ancora tremante, di aver subito una rapina e di essere ferito per i pugni e i calci incassati.

Stando a quanto è stato accertato dai carabinieri, subito intervenuti sul posto, il proprietario della villetta stava facendo rientro a casa, dopo una serata trascorsa fuori insieme alla moglie che si trovava in auto con lui. All’arrivo davanti all’ingresso avrebbe notato un’auto di grossa cilindrata che non aveva avuto modo prima di individuare e segnalare per via dell’oscurità.

Una volta sceso dalla propria vettura Nigro sarebbe stato accerchiato da almeno cinque uomini con il volto coperto, armati di pistola e fucile. Erano disposti a tutto. Lo hanno afferrato e con l’irruenza di chi non si fa scrupoli lo hanno costretto a entrare in casa e a condurli alla cassaforte.

Nonostante non ce ne fosse alcuna necessità, poiché già soltanto la minaccia dell’arma aveva atterrito i due coniugi, Nigro è stato pestato a sangue e si stenta a comprendere il motivo dell’eccesso di aggressività nei suoi riguardi. Al centro degli accertamenti avviati dai carabinieri c’è il movente di quella che ha tutto l’aspetto di non essere una normale, seppur atroce, rapina in villa delle tante che sono state compiute in zona, anche se non in tempi recentissimi.

Il modus operandi del commando non sembra essere di quelli consueti, la ferinità dei malviventi potrebbe celare un movente differente dalla sola necessità di intascare una somma di denaro a diversi zeri. Prima di far perdere le proprie tracce i cinque uomini incappucciati hanno intascato sei mila euro. L’auto sulla quale sono fuggiti non è stata identificata: ricerche sono state presto attivate in zona, nell’idea che coloro che se n’erano serviti se ne fossero subito disfatti. Il fascicolo d’inchiesta sulla vicenda sarebbe affidato alla Dda, proprio perché ogni aspetto possa essere valutato con la dovuta attenzione e per far sì che anche l’ipotesi di un coinvolgimento della criminalità organizzata nell’irruzione di piena estate venga considerata a dovere.

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