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Cronaca

Rapine e percosse, arriva il conto

BRINDISI - I carabinieri della stazione di Brindisi - Principale hanno dato esecuzione oggi all’ordinanza di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Perugia arrestando il 26enne Simon Surano, che deve scontare la pena residua di 2 anni e 17 giorni di reclusione per concorso in rapina e lesioni personali aggravate. Surano è stato rinchiuso nella casa circondariale di via Appia a Brindisi. La pena andata in giudicato si riferisce alle rapine, molto spesso accompagnate da percosse e violenze sulle vittime, portate a segno nel 2009 in Umbria da una banda di brindisini, scoperta e sgominata dalle squadre mobili di Brindisi e Perugia tra il 20 ottobre ed il 29 dicembre sempre del 2009.

BRINDISI - I carabinieri della stazione di Brindisi - Principale hanno dato esecuzione  oggi all’ordinanza di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Perugia arrestando il 26enne Simon Surano, che deve scontare la pena residua di 2 anni e 17 giorni di reclusione  per  concorso in rapina e lesioni personali aggravate. Surano è stato rinchiuso nella casa circondariale di via Appia a Brindisi. La pena andata in giudicato si riferisce alle rapine, molto spesso accompagnate da percosse e violenze sulle vittime, portate a segno nel 2009 in Umbria da una banda di brindisini, scoperta e sgominata dalle squadre mobili di Brindisi e Perugia tra il 20 ottobre ed il 29 dicembre sempre del 2009.

I colpi eranno avveniti tra il marzo e il maggio di quell'anno tutte contro gioiellerie del Perugino. Una di queste rapine era finita anche su Youtube, rendendo così celebre l'attività della banda. Sei, in tutto gli arresti. Gli ultimi due ad essere catturati furono proprio Giuseppe Moro, di 30 anni e Simon Surano di 32, bloccati il 29 dicembre 2009 a Brindisi dalla polizia. Moro e Surano avevano partecipato al tentativo di rapina a una gioielleria di Pierantonio e ad un colpo portato invece a termine in un'altra gioielleria di Bastia Umbra. In particolare, Surano doveva rispondere della rapina compiuta il 27 marzo 2009 a Bastia, che aveva fruttato un bottino di 250 mila euro.

Il titolare della gioielleria venne malmenato riportando lesioni giudicate guaribili in 90 giorni per poi essere legato, come due clienti, e chiuso nel retro del locale. Per gli investigatori Moro partecipò invece alla rapina del 13 maggio scorso in una gioielleria di Pierantonio, la cui una commessa venne colpita al volto e poi trascinata per i capelli. Il colpo non fu però portato a termine grazie all'intervento di un dipendente. Sono queste le immagini finite nel sito Youtube, in cui si vede laragazza colpita al volto da un violento schiaffo. Gli altri quattro banditi erano stati arrestatiil 20 ottobre in flagranza di reato, per un tentativo di rapina a Ellera di Corciano.

Quel giorno furono ammanettati dalle volanti Antonio Di Lena, 23 anni, considerato dalla polizia il capo della banda, Vincenzo Del Zotti, 39, e Nicola Battisti, di 28, tutti di Brindisi. Poco dopo era stato sottoposto a fermo a Vipiteno, dove lavorava come barista, Eros Rossi, 24 anni. Il cerchio attorno alla banda si chiuse definitivamente - come già detto - il 29 dicembre dello stesso anno.

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