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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Reflui di allevamento smaltiti abusivamente: scattano sequestro e denuncia

BRINDISI – Liquami sparsi per i campi. Operazione consentita solo a condizione che sia regolarmente comunicata preventivamente, con tanto di indicazione dei terreni interessati allo sversamento. Di tale comunicazione, evidentemente, gli agenti del Comando Stazione Forestale di Brindisi non hanno trovato alcuna traccia, procedendo così al sequestro di due aree agricole, nelle campagne di Brindisi, precisamente in località Chiodi. I sigilli sono scattati attorno a una superficie complessiva di oltre 23.000 metri quadri.

BRINDISI – Liquami sparsi per i campi. Operazione consentita solo a condizione che sia regolarmente comunicata preventivamente, con tanto di indicazione dei terreni interessati allo sversamento. Di tale comunicazione, evidentemente,  gli agenti del Comando Stazione Forestale di Brindisi non hanno trovato alcuna traccia, procedendo così al sequestro di due aree agricole, nelle campagne di Brindisi, precisamente in località Chiodi. I sigilli sono scattati attorno a una superficie complessiva di oltre 23.000 metri quadri, grazie ad una tempestiva segnalazione effettuata dalla Guardie ambientali d'Italia di Brindisi (che hanno ricevuto dalla Forestale il giusto apprezzamento per la collaborazione).

Stando a quanto appurato dalla Forestale, i terreni erano utilizzati abusivamente dal titolare di un allevamento di galline da uova per lo spandimento e lo smaltimento degli effluenti di allevamento (gli escrementi degli animali, in buona sostanza). Tale tipologia di smaltimento è consentita dalla normativa di settore, a condizione che venga effettuata una comunicazione preventiva agli Enti preposti, nella quale devono essere indicate  le particelle su cui verranno effettuate le operazioni di spandimento, la quantità di effluenti da utilizzare e le modalità di spandimento.

Gli agenti hanno accertato che tale comunicazione non era stata mai effettuata dal titolare dell’allevamento, (D.G., 50enne di Brindisi). Per tale motivazione il personale della Forestale non ha potuto verificare il quantitativo degli  effluenti prodotti  nel corso del tempo, né tanto meno i luoghi dove gli stessi erano stati smaltiti. Su indicazione dello stesso D.G. il sopralluogo si è esteso sui terreni da poco utilizzati per lo spandimento delle deiezioni, dove veniva accertata l’effettiva presenza del rifiuto di origine animale.

Le galline da uova allevate nell’allevamento controllato erano circa 10.000, quindi il conteggio del quantitativo di effluenti da smaltire nel corso di un anno era semplice, in considerazione che le norme in materia stimano una produzione di azoto (sostanza contenuta negli effluenti), pari a 0,46 chilogrammi annui.

Quindi nel solo 2010 l’allevamento ha prodotto circa 4600 Kg di sostanze che dovevano essere utilizzate sui terreni, previa presentazione della comunicazione da inoltrare agli enti preposti. Inevitabili, a questo punto, le conseguenze ed i provvedimenti a carico dell’allevatore. Oltre al sequestro dei terreni, gli agenti hanno provveduto al deferimento di D.G. alla Procura della Repubblica di Brindisi, per la specifica violazione alla normativa ambientale.

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