rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Regione a corto di impianti, chi ricicla paga di più": l'Aro/Br 1 scrive a Emiliano

Siamo stanchi di essere considerati la pattumiera di Puglia. La Regione si doti di impianti tecnologicamente più avanzati". I 9 comuni dell'Ambito di raccolta ottimale 1 (Aro/Br 1) insorgono contro la Regione. Perché nonostante da anni facciano registrare a livello regionale le migliori percentuali di raccolta differenziata, continuano a pagare tariffe da capogiro

BRINDISI – “Siamo stanchi di essere considerati la pattumiera di Puglia. La Regione si doti di impianti tecnologicamente più avanzati”. I 9 comuni dell’Ambito di raccolta ottimale 1 (Aro/Br 1) insorgono contro la Regione. Perché nonostante da anni facciano registrare a livello regionale le migliori percentuali di raccolta differenziata, continuano a pagare tariffe da capogiro per il servizio di conferimento della frazione umida. La situazione è precipitata ulteriormente a seguito dell’impianto di Modugno (Bari), uno dei più importanti, in Puglia, per quanto concerne il conferimento dell'umido. E così bisogna utilizzare discariche situate fuori dalla regione, con consistente aumento dei costo di trasporto dei rifiuti.

Questa situazione è diventata insostenibile. I rappresentanti del comuni coinvolti (San Pancrazio Salentino, Francavilla Fontana, Ceglie Messapica, Erchie, Latiano, Oria, San Michele Salentino, Torre Santa Susanna, Villa Castelli) hanno preso parte a una conferenza convocata stamani presso la sede della Provincia dal presidente dell’ente provinciale, nonché sindaco di Francavilla, Maurizio Bruno. Presenti anche i sindaci di San Pancrazio Salentino, nonché presidente dell’Aro/br1, Salvatore Ripa, di Ceglie Messapica, Luigi Caroli, e Torchiarolo, Nicola Serinelli. Ripa si è fatto promotore di una lettera sull’emergenza riguardante il ciclo della frazione organica inviata al presidente della Regione, Michele Emiliano.

Nella missiva, Ripa rimarca i notevoli progressi fatti negli ultimi 6 anni dall’Ambito di raccolta ottimale. Sei anni durante i quali si è passati “dal comodo ma antigienico cassonetti, retaggio di un passato usa e getta, alla raccolta differenziata porta a porta, unico, metodo che ha consentito il passaggio dal 5 per cento al 60 per cento di differenziata, ormai consolidata”.  Ripa espone le statistiche fatte registrare dall’Aro/Br1 dal 2010 a oggi. Nel 2008, la percentuale di differenziata era pari al 5,9 per cento, a fronte di una media regionale del 12,4 per cento. Oggi la percentuale dell’Aro è del 58,82 per cento, rispetto a una media regionale del 34 per cento. Significativo è anche il fatto che la soglia del rifiuto indifferenziato prodotta dall’Aro/Br1 nel 2014 sia scesa del 72 per cento rispetto al 2008, mentre  a livello regionale è scesa solo del 23 per cento. Ma nonostante la percentuale di differenziata aumenti e quella di indifferenziato cali, i costi di smaltimento aumentano a dismisura.

“Così siamo passati – si legge nella lettera a Emiliano – dalla discarica a 50 euro a tonnellata all’impianto di biostabilizzazione più discarica che oggi quota in provincia di Brindisi ben 137 euro a tonnellata, mentre il trattamenti della frazione organica quota ben 166 euro a tonnellata, compreso il trasporto, salvo contenziosi con il gestore che potrebbero far lievitare ancora di molto tale valore. Tutto questo mentre i bilanci comunali si gonfiano e le tasse per i cittadini necessariamente lievitano di anno in anno”. Tutto questo a causa dell’arretratezza degli impianti di cui dispone la Regione.

“Non disponiamo di un sistema – scrive Ripa – che consente di realizzare gli impianti di recupero a costi e tempi sostenibili”. “Il sistema di cui la Regione si è dotata – prosegue il sindaco – a dir vero con modifiche organizzative non sempre efficaci, ha visto la redazione di 15 piani d’ambito e del piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, la costituzione di Ato prima, Aro poi insieme ad Oga, ma il giro di carte e di riunioni non ha prodotto alcun risultato concreto, almeno nella nostra provincia”. Vista la carenza degli impianti, i sindaci sono costretti “ad utilizzate impianti fuori ambito, tutti rigorosamente privati, abbiamo individuato sistemi nuovi per il trasporto pi economico, a volte sperimentali, contro le inerzie di chi non vuole rischiare e anche contro gli interessi delle lobbies dei rifiuti; abbiamo bandito tre gare, abbiamo subito molti ricorsi, ma siamo finalmente riusciti ad avviare un sistema con impianto di trasbordo che oggi costa un terzo di prima, ma che non possiamo utilizzare per le sopravvenute difficoltà a reperire un impianto disponibile”.

Altro nodo cruciale è la situazione delle discariche, “nonostante ormai solo il 40 per cento del rifiuto è destinato in discarica (ma senza destinazione per l’umido la percentuale sale al 70 per cento), l’emergenza è quotidiana”. Questo perché dopo l’esaurimento della discarica di Francavilla Fontana, in tutta la provincia è rimasta solo quella di Autigno, a Brindisi, chiusa da mesi per inquinamento in falda. “E’ sin troppo ovvio – scrive Ripa – che la situazione prospettata è insostenibile e non può essere affrontata singolarmente dagli enti locali costretti a rivolgersi con il cappello in mano al privato di turno”.

I sindaci chiedono quindi che la Regione vada incontro alle loro esigenze, “con competenza, capacità decisionale e operativa, affrontando in primo luogo l’emergenza del compostaggio, individuando le capacità del sistema impiantistico attuale, per realizzare un programma di conferimenti razionale in base alle prossimità dei produttori. In parallelo – prosegue il sindaco di San Pancrazio – è necessario sbloccare eventuali autorizzazioni dormienti ed individuare eventuali ambiti per favorire nuove iniziative, pubbliche, private o miste che siano”. 

Vertenza Nubile - In mattinata, intanto, si è registrato un nuovo capitolo del contenzioso che da mesi vede contrapposti i lavoratori della ditta Nubile impiegati nell’impianto di Cdr sulla strada per Pandi alla stessa azienda. Questi “ si sono fermati spontaneamente  - si legge in un comunicato diramato dal segretario provinciale del sindacato Cobas, Roberto Aprile - in quanto non ricevono gli stipendi da giugno e la quattordicesima”. “Chiedono l’intervento del sindaco di Brindisi   Mimmo Consales , in qualità di presidente della Oga, organismo che raccoglie i 20 sindaci della provincia sul tema dei rifiuti”.

Anche i lavoratori della ditta Nubile impiegati nell’appalto presso la centrale Enel Federico II di Cerano sono in stato di agitazione. Gli stessi “sostengono  che se entro mezzogiorno non arrivano i soldi della quattordicesima si fermeranno di nuovo nel pomeriggio”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Regione a corto di impianti, chi ricicla paga di più": l'Aro/Br 1 scrive a Emiliano

BrindisiReport è in caricamento