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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Rifiuti: nei guai Faggiano, moglie e socia

VENEZIA – Poco più di una settimana: tanto è durato il periodo da uomo libero per l’avvocato Giovanni Faggiano, che dopo undici mesi agli arresti, otto dei quali trascorsi in carcere, è stato raggiunto stamane da una nuova ordinanza di misura cautelare, finendo così nuovamente in manette, nell’ambito di un ulteriore filone di inchiesta sui rifiuti, stavolta con epicentro la Campania. E nei guai sono finiti anche Stefania Vio (socia in affari di Faggiano, anche lei accompagnata in cella) e la moglie dell’avvocato brindisino, Monica Dentamaro (che ha beneficiato dei domiciliari).

VENEZIA – Poco più di una settimana: tanto è durato il periodo da uomo libero per l’avvocato Giovanni Faggiano, che dopo undici mesi agli arresti, otto dei quali trascorsi in carcere, è stato raggiunto stamane da una nuova ordinanza di misura cautelare, finendo così nuovamente in  manette, nell’ambito di un ulteriore filone di inchiesta sui rifiuti, stavolta con epicentro la Campania.  E nei guai sono finiti anche Stefania Vio (socia in affari di Faggiano, anche lei accompagnata in cella) e la moglie dell’avvocato brindisino, Monica Dentamaro (che ha beneficiato dei domiciliari).

La Digos della Questura di Napoli e la Guardia di Finanza hanno infatti effettuato 16 misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Napoli ed eseguito decine di perquisizioni. Nel mirino, come già accaduto in passato, l’attività della “Enerambiente”, società veneta che ha gestito a lungo l’appalto della raccolta rifiuti nel capoluogo campano, su incarico di Asia, la società napoletana municipalizzata che cura l’igiene urbana. Le ipotesi di reato vanno dall’associazione a delinquere alla bancarotta, alla truffa, all’estorsione e alla corruzione. Un film già visto.

Tra gli indagati, appunto, i vertici della società, già coinvolti nel 2011 in altre 2 tranche dell’inchiesta che è nata da un raid di vandalizzazione dei mezzi di Enerambiente nel settembre 2010 proprio nella sede di Napoli. In quel caso emerse, stando all’accusa, un rapporto affaristico tra Enerambiente e alcune cooperative subappaltanti della raccolta, con un giro di assunzioni in cambio di denaro che coinvolgeva anche sindacalisti.

Le perquisizioni odierne sono state eseguite in varie località della Campania, della Puglia e del Veneto e sono soprattutto relative all’ipotesi di bancarotta fraudolenta emersa dalle indagini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza. Tra gli arresti operati dalla Digos (16 provvedimenti di custodia cautelare, di cui 9 in carcere e 7 con il beneficio dei domiciliari) spiccano i provvedimenti eseguiti a carico dell’imprenditore veneto Stefano Gavioli (già arrestato nel novembre scorso e scarcerato ad aprile) e dell’avvocato brindisino Giovanni Faggiano (ex amministratore delegato di Enerambiente), che soltanto pochi giorni fa aveva ottenuto la revoca dei domiciliari. Neri guai anche professionisti, dirigenti di un istituto bancario ed un sindacalista.

Enerambiente Spa dal 2005 al 2010 ha gestito una parte del servizio di igiene urbana nel capoluogo napoletano. L’inchiesta ha focalizzato l’attenzione sulla complessa rete di rapporti intercorsi tra la società in house del comune di Napoli, Asia Spa, la Enerambiente Spa, che aveva in appalto la raccolta e il trasporto dei rifiuti solidi urbani e le società cooperative cui la Enerambiente aveva affidato lo svolgimento di una parte del servizio.

Subappalti già emersi come irregolari, ma sui quali sono tuttora in corso ulteriori approfondimenti investigativi. Enerambiente è stata dichiarata fallita dal tribunale di Napoli il 22 febbraio scorso, ma per le Fiamme gialle si tratta di una bancarotta fraudolenta con un passivo in via di definizione che si aggirerebbe intorno ai 55 milioni di euro: somme illecitamente distratte.

Tra gli arrestati in carcere, dunque, ci sono gli l'ex amministratori delegati di Enerambiente, Giovanni Faggiano, e Stefano Gavioli, gli ex commercialisti del gruppo Gavioli, Paolo Bellamio ed Enrico Prandin, l'avvocato Giancarlo Tonetto, legale dello stesso gruppo, Stefania Vio, socia n affari di Faggiano. Ai domiciliari è finito anche Alessandro Arzenton ex direttore generale della Banca del Veneziano , un altro ex dirigente dello stesso istituto, Mario Zavagno, e Manuela Furlan, ex direttrice di filiale della Banca del Veneziano. Ai domiciliari sono finiti anche i fratelli Maria Chiara e Stefano Gavioli, la moglie di Faggiano, Monica Dentamaro, e Gaspare Giovanni Alfieri di Torre Annunziata, amministratore di fatto della Oplonti Group Srl. Ordinanza in carcere, invece, per Vittorio D'Albero, napoletano, sindacalista della Fiadel (settore igiene ambientale).

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