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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Rifiuti: nuovi guai per Faggiano

CATANZARO - Nuovi guai per l'avvocato 52enne di Brindisi, Giovanni Faggiano. Dopo l'inchiesta della Procura di Napoli che gli è costato l'arresto, il 20 luglio scorso, per corruzione ed estorsione nei confronti di alcune cooperative sociali nell'ambito del ciclo dei rifiuti, il professionista brindisino è al centro di una nuova inchiesta condotta dalla Procura di Catanzaro.

CATANZARO - Nuovi guai per l'avvocato 52enne di Brindisi, Giovanni Faggiano. Dopo l'inchiesta della Procura di Napoli che gli è costato l'arresto, il 20 luglio scorso, per corruzione ed estorsione nei confronti di alcune cooperative sociali nell'ambito del ciclo dei rifiuti, il professionista brindisino è al centro di una nuova inchiesta condotta dalla Procura di Catanzaro.

La guardia di finanza ha sequestrato beni per un valore di 90 milioni di euro, nell'ambito di una operazione sulla gestione dei rifiuti che ha interessato diverse regioni italiane.

In particolare, i sequestri coinvolgono imprenditori del settore, alcuni dei quali interessati anche nello smaltimento dei rifiuti a Napoli, alti funzionari dell'Ufficio del commissario per l'emergenza ambientale in Calabria e dell'assessorato all'Ambiente della stessa regione.

I tre imprenditori coinvolti nelle indagini sono Stefano Gavioli, 64 anni, di Treviso; Loris Zerbin 50 anni, di Campolongo Maggiore, Venezia e Giovanni Faggiano, 52 anni, di Brindisi, per i quali l’accusa è di aver costituito una serie di società attraverso le quali evadevano il pagamento delle imposte. Nell'ambito dell'inchiesta è indagato l'assessore regionale all'ambiente, Francesco Pugliano. L’accusa per l’assessore è di aver emesso una serie di ordinanze, liquidando alla società Enertech, che gestisce la discarica di Alli, la somma di 1 milione e 642 mila euro, che ha incassato i soldi pur non avendo le competenze per la gestione della discarica.

Nel mirino dell’inchiesta è finito anche l’ex sub commissario delegato per l’emergenza ambientale in Calabria, Graziano Melandri al quale viene contestato di avere emesso 4 ordinanze con le quali ha liquidato la società Enertech 1 milione e 335 mila euro. Anche Domenico Rechichi, funzionario dell’Ufficio del commissario per l’emergenza ambientale, risulta coinvolto. L'inchiesta porta la firma del procuratore capo Antonio Vincenzo Lombardo, del procuratore aggiunto, Giuseppe Borrelli, del Comandante provinciale della Guardia di finanza, generale Salvatore Tatta, e del comandante del Nucleo di polizia tributaria, Fabio Canziani.

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