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Cronaca

Rifiuti, Tari confermata: tagli rinviati al prossimo anno

Tariffa stabile dal 2016, mentre aumenta la raccolta differenziata che raggiunge il 60 per cento. Invariate anche le altre imposte e tasse

BRINDISI – Non ci sono i ritocchi temuti da qualcuno, ma non ci sono neppure i tagli sperati dai più di fronte alla percentuale della raccolta differenziata. A Brindisi la tassa sui rifiuti, la Tari, resta invariata: stessa tariffa nel 2018, identica a quella dell’anno scorso, a sua volta uguale a quella del 2016, stando al bilancio di previsione che il Comune è in procinto di approvare.

La Tari

Il commissario straordinario Santi GiuffrèLa struttura commissariale che regge il Comune in attesa delle elezioni per la scelta del sindaco e dei componenti del Consiglio comunale ha deciso di non operare alcuna manovra correttiva per la Tari. Lo stesso vale per le altre imposte e tasse di pertinenza locale, raccolte sotto forma di previsione con riferimento all’anno in corso.

La valutazione che ha portato al mantenimento dello “status quo” sarebbe stata dettata da valutazioni di tipo prudenziale, allo scopo di lasciare in eredità alla nuova Amministrazione un bilancio quanto più vicino agli incassi effettivi. Perché se è vero che la percentuale che si riferisce alla raccolta differenziata ha subito una lievitazione negli ultimi mesi arrivando al 60 per cento, stando ai dati raccolti dalla società Ecotecnia, titolare del servizio di nettezza urbana, è altrettanto vero che il Comune di Brindisi è costretto a fare i conti con una serie di costi per lo smaltimento dei rifiuti che continuano ad avere il loro peso. Ecco il motivo per il quale non è stato possibile dare una sforbiciata alle tariffe della Tari, come auspicavano i brindisini, dopo essere finiti – loro malgrado – in cima alla classifica della spesa nazionale.

Il passato recente

Nel 2016 i numeri raccolti ed elaborati dall’Osservatorio nazionale sui rifiuti, organismo interno alla Confcommercio nazionale, legittimavano la rabbia degli utenti residenti a Brindisi, essendo i più tassati d’Italia. Primato negativo. Tutta colpa dell’importo medio per abitante, risultato pari a 308 euro, più elevato persino di quanto si pagava a Roma: 228 euro. Un sogno sarebbe stato vivere a Fermo, visto che qui la tariffa Tari era pari – in media – ad appena 86 euro.

Differenziata Brindisi anno 2017 e gennaio 2018-2-2-2

La riscossione

A Palazzo di città, al momento, sono in fase di chiusura in conteggio legati agli incassi derivanti dalla Tari, anche sulla base dell’andamento dell’attività di riscossione affidata alla società Abaco. Sono stati incamerati circa due milioni di euro, a fronte di cartelle spedite di recente per un totale di 14milioni e 693mila euro. Troppo poco. Il meccanismo va rafforzato, come del resto era stato già anticipato dal commissario Santi Giuffré.

Le altre imposte e tasse

La struttura commissariale ha confermato l’addizionale comunale Irpef, quantificando l’importo in entrata sul bilancio in quasi sette milioni di euro. La somma esatta è 6.927.240. Invariate anche le tariffe dell’imposta comunale sulla pubblicità e sul diritto relativo alle pubbliche affissioni: in questo caso il gettito ammonta a 565mila euro per il 2018. Sono state mantenute anche quelle della Tosap, la tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche, con una previsione di entrata pari a 550mila euro.




 

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