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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Paradiso e Parco Bove, riqualificazione possibile con cinque milioni

Fondi regionali per: mercato coperto, messa in sicurezza di via Carducci, pista ciclabile in via della Torretta, fognatura e delegazione comunale. Nell’ex consultorio una casa della legalità. Incarichi esterni per 250mila euro

BRINDISI – Riqualificazione possibile del quartiere Paradiso e della zona di Parco Bove con cinque milioni di euro, finanziati con fondi della Regione Puglia che il Comune di Brindisi destinerà a una serie di interventi. Dal mercato coperto alla messa in sicurezza di via Carducci; dalla realizzazione di nuova pista ciclabile in via della Torretta al completamento della fognatura, per arrivare all’ex consultorio e alla delegazione comunale.

I fondi

Tiziana Brigante-3-2La buona notizia che si aspettava da settimana è ufficiale. E la conferma arriva direttamente da Palazzo di città, dove nell’arco di 48 ore gli assessori hanno deliberato l’assetto definitivo dei progetti, su proposta della titolare delle delega ai Lavori Pubblici, Elena Tiziana Brigante (nella foto accanto), e il dirigente del settore Fabio Lacinio da stabilito la divisione dei compiti fra il personale.

Il punto di partenza è costituito dal contenuto del bando regionale pubblicato il 21 giugno 2018 destinato alla “rigenerazione urbana sostenibile”. L’Amministrazione ha scelto e candidato il quartiere Paradiso presentando una serie di idee progettuali racchiuse sotto la voce “Paradiso Urban Community” e definite per capitoli.

I progetti finanziati

Il primo riguarda l’energia sostenibile e la qualità della vita per un totale di un milione e 170mila euro: sono previsti interventi finalizzati all’efficientamento del mercato coperto del rione per 409.500; la riqualificazione e la messa in sicurezza dell’asse viario di via Carducci, la realizzazione di aree e percorsi pedonali di collegamenti e la realizzazione di una pista ciclabile su via Torretta, da unire a quella lungo la strada dei Pittachi per 760.500 euro.

L’altra proposta si riferisce all’adattamento del cambiamento climatico, alla prevenzione e alla gestione dei rischi: in questo caso la disponibilità ammonta a 260mila euro ed è destinata a coprire i costi degli interventi necessari all’incremento della superficie permeabile e alla rimozione di elementi artificiali di Parco Bove e delle zone limitrofe.

parco bove-2Pensando alla tutela dell’ambiente e alla valorizzazione delle risorse culturali, il Comune ha predisposto interventi per 740mila euro: la somma sarà destinata al progetto di completamento della fogna pluviale all’interno di Parco Bove con separazione delle acque nere da quelle bianche e completamento degli schemi idrici di fognatura pluviale, per 400mila euro; e al progetto per il recupero, il trattamento e il riuso dell’acqua piovana per gli spazi a verde di Parco Bove (foto al lato) per 340mila euro.

Per l’inclusione sociale e la lotta alla povertà, l’Amministrazione ha a disposizione due milioni e 830mila euro: l’importo sarà destinato al recupero e alla rifunzionalizzazione dell’ex consultorio per un milione e 630mila euro e della vecchia delegazione comunale per un milione e 200mila. Accanto al consultorio è stata prevista la “casa della legalità e del benessere”. I responsabili dei procedimenti sono: Antonio Iaia, Gaetano Padula, Marco Locorotondo e Marcella Marangio.

Gli incarichi esterni

Ci sarà spazio anche per la progettazione esterna, perché la Giunta ha quantificato in 250mila euro complessivamente la somma  per gli incarichi a professionisti al di fuori di Palazzo di città.

La ricerca delle figure dovrebbe avvenire al massimo entro un mese e al tal fine l’Amministrazione ha chiesto alla Regione Puglia la “proroga di 40 giorni per la presentazione delle progettazioni definitive in modo tale da consentire la selezione esterna, la contrattualizzazione e la redazione coerente con le schede di fattibilità approvate dall’Autorità urbana il primo febbraio 2019”.

La somma sarà prelevata dal fondo si riserva, dal momento che il Comune è in esercizio provvisorio, non essendo stato ancora approvato il bilancio. E’ l’unica strada possibile allo “scopo di garantire la prosecuzione delle attività inerenti il procedimento, soggetto a scadenza, pena la perdita dei finanziamenti”. Rischio che il Comune di Brindisi vuole azzerare.

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