S.Pietro, di nuovo chiuso ambulatorio reumatologia: "Non sappiamo più come fare"
Tornano i disservizi per i malati reumatici al Pta Ninetto Melli di San Pietro Vernotico: l’ambulatorio di reumatologia a settembre non ha riaperto
SAN PIETRO VERNOTICO – “A settembre avremmo dovuto iniziare nuovamente la terapia infusionale, dopo la pausa estiva, ma l’ambulatorio è chiuso e non sappiamo quando e se riaprirà, nessuno sa darci risposte certe ma noi abbiamo bisogno delle cure. Non sappiamo più che strada prendere”. Tornano i disservizi per i malati reumatici al Pta Ninetto Melli di San Pietro Vernotico: l’ambulatorio di reumatologia dove si recavano per le cure di cui necessitano, dopo la chiusura estiva, a settembre non ha riaperto i battenti.
“L’ambulatorio è stato chiuso a fine maggio perché la reumatologa avendo ricevuto un incarico a tempo indeterminato a Foggia, se ne è andata. D’estate però, salvo casi eccezionali, non abbiamo necessità di cure, l’ambulatorio chiude – racconta una delle tante vittime di questo disservizio – il primo settembre, però, dovevamo iniziare nuovamente la terapia ma abbiamo trovato l’ambulatorio chiuso. Ci è stato detto che al momento non c’è il reumatologo e che difficilmente il servizio verrà riattivato. A Brindisi c’è sovraffollamento e non c’è posto per noi. La situazione è molto grave e soprattutto nessuno ci sta dando risposte certe o rassicurazioni. Quello che sono riuscita a sapere fino a questo momento è che l’ambulatorio probabilmente non riaprirà. Come dobbiamo fare?”.
Dottoressa in maternità, ambulatorio chiuso
La stessa situazione si era presentata a gennaio scorso quando la reumatologa andò in maternità e non fu sostituta. Alcuni malati reumatici raccontarono il disagio patito attraverso la redazione di questo giornale e la Asl di Brindisi fece sapere che da febbraio avrebbe riattivato il servizio. E così è stato. Ma purtroppo, a distanza di qualche mese, i malati reumatici che si rivolgono all’ambulatorio del Melli di San Pietro Vernotico si ritrovano a vivere lo stesso problema e ancora una volta sono costretti a chiedere aiuto ai giornali, dopo giorni e giorni di attese e non risposte, per far valere un proprio diritto. Non basta dover convivere con patologie in certi casi anche invalidanti, si deve combattere anche per ricevere le cure adeguate.