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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca San Pietro Vernotico

"S.Pietro, una barca alla deriva senza timoniere ma anche senza una ciurma"

Riceviamo e pubblichiamo un intervento dell'ex assessore al Bilancio del Comune di San Pietro Vernotico, Giuliana Giannone, sullo stato in cui versa il settore Servizi sociali di San Pietro Vernotico e altri uffici comunali

SAN PIETRO VERNOTICO – Riceviamo e pubblichiamo un intervento dell’ex assessore al Bilancio del Comune di San Pietro Vernotico, Giuliana Giannone, sullo stato in cui versa il settore Servizi sociali di San Pietro Vernotico e altri uffici comunali dove l’assenza, giustificata, di alcuni dipendenti, rischia di paralizzare l’apparato amministrativo, a danno della cittadinanza.

Fa piacere riscontrare che, pur sedendo nei banchi della opposizione, di fatto riusciamo a costringere l’Amministrazione a dare qualche risposta ai cittadini, soprattutto quando si tratta di famiglie cui vengono negati sacrosanti diritti riconosciuti dalla Legge. Dopo i giorni di lotta delle famiglie, dopo l’inspiegabile rigetto dell’emendamento che, se accolto, avrebbe consentito loro di ricevere il sussidio baliatico sin da subito anche per i mesi pregressi, il Giudice del Tribunale di Brindisi ha stabilito che avevamo ragione noi: il baliatico è un diritto che non può essere negato. Tutte le scuse di facciata dell’assessore si sono infrante davanti al diritto di chi per ben sei mesi si è visto rifiutare una forma di aiuto dovuta e non “regalata” dalla politica.

E’ questa la sostanziale differenza tra la precedente amministrazione con il sindaco Rizzo (che ha riconosciuto i diritti senza giuliana giannone-2mai “sbattere” in faccia ai bisognosi l’aiuto dato), e l’attuale amministrazione (che ha preferito elemosinare 70 euro come contributo e negare il diritto, invece di riconoscere quanto dovuto). Che brutta pagina si è scritta: ora occorrerà aspettare una variazione di bilancio che poteva essere invece effettuata già in sede di approvazione del bilancio, ma che è stata rigettata per incapacità e volontà di chi ci amministra o magari come ritorsione verso chi criticava il sindaco.

Il fatto drammatico è poi che a partire da lunedì 27 giugno l’assistente sociale deve assentarsi per motivi personali, l’altra dipendente è da tempo assente per legittimi motivi (ha maturato il diritto al pensionamento) per cui i servizi sociali a San Pietro Vernotico chiudono i battenti. I cittadini bisognosi, il Tribunale per le relazioni sociali, chi ha necessità dei servizi sociali, tutta la rete del welfare o stato sociale non avrà un interlocutore: un Comune paralizzato. Il povero segretario comunale oggi è responsabile di: contratti (ex area Antonucci, in attesa di pensione e quindi assente), tributi (dr.ssa Meo, assente), Polizia Locale (comandante, in attesa di pensione e quindi assente), servizi sociali (dirigente ed istruttore assente), e deve al tempo stesso curare ogni situazione collegata con il ruolo di responsabile della Prevenzione e corruzione. Se firma atti gestionali in tutti questi settori probabilmente commette un grave errore; se non firma probabilmente viola il regolamento dell’Ente e vi è il rischio di danni per il Comune oltre che di omissioni di atti dovuti.

Ma i pensionamenti sono stati resi noti ieri o si conoscevano e quindi è mancata una politica di programmazione. E per i sindacati a livello locale e provinciale, va tutto bene? Forse si, perché  nel frattempo  l’unico argomento di discussione e problema del Paese è organizzare la Festa patronale e l’estate sampietrana. Per il resto il nulla: sentenze per condanne continue, illegittimità, Anac, e poi il nulla. Una barca alla deriva senza timoniere ma anche senza una ciurma capace di aiutare il timoniere, tutti impegnati nel nulla.

Una fotografia ritengo obiettiva e difficilmente confutabile, ma un dramma per il paese allo sbando. Ormai si ritiene che i cittadini abbiano acquistato coscienza di ciò, ma è troppo tardi per rimediare, soprattutto se il Pd locale, provinciale e regionale continua a far finta di non avere consapevolezza di tali drammi e della cattiva sorte che ha scientemente deciso di riservare alla cittadinanza.

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