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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Saccheggiata piantagione di canapa light: "Dovrò emigrare di nuovo"

Lo sconforto di un giovane che era tornato a Brindisi, dopo anni all'estero, per investire in una nuova attività. "Non so se qui c'è un futuro"

BRINDISI – Dopo anni di lavoro all’estero, era tornato a Brindisi per investire i suoi risparmi in una piantagione di canapa light in contrada Apani, nei pressi della litoranea nord. Ma un furto subito la scorsa notte (fra martedì 11 e mercoledì 12 settembre) rischia di far naufragare il suo progetto. Il 29enne Danilo Panzano, preso dallo sconforto, adesso sta pensando di emigrare nuovamente.

“Mi hanno rubato – racconta a BrindisiReport Danilo – circa un migliaio di piante distribuite su mezzo ettaro di terreno: praticamente tutto il f76dcaba-1e6e-4c72-85b8-aef63dd70dcf-2raccolto. Hanno risparmiato solo alcune piantine”. Danilo ha lasciato il campo nella serata di martedì (11 dicembre) dopo una giornata di lavoro. Stamani, quando è tornato sul posto, si è imbattuto in uno scenario desolante. “Sul terreno – racconta – c’erano evidenti segni di ruote. Le piante erano tagliate. Una busta nera giaceva per terra”.

Danilo si è recato in questura per sporgere denuncia. Ripartire non sarà semplice. “Ho vissuto per anni – spiega – fra l’Irlanda, il Regno Unito e la Grecia, lavorando per una serie di multinazionali informatiche”. Danilo decide di dare una svolta alla sua vita nel 2016, quando scorge le opportunità che si presentano con l’approvazione della legge n. 242, che disciplina l’uso della marijuana (priva del principio attivo del Thc) nel settore alimentare, in quello della cosmetica e in altri ambiti ancora.

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“Quando la legge era ancora all’esame del Senato – spiega Panzano – sono tornato a Brindisi e ho iniziato a zappare, non prima di aver ottenuto una lunga trafila di autorizzazioni”. Nel frattempo, anche a Brindisi, nascono le prime attività commerciali dedicate ai prodotti della canapa light. Danilo parte da una piccola impresa agricola denominata “Negozio Cbd”. “L’anno scorso ho guadagnato ‘due lire’ – racconta ancora il 29enne – e le ho reinvestite, in toto, nel raccolto di quest’anno, per fare due lire in più. Speravo di poter vendere un paio di chili di canapa a ognuna delle attività commerciali del territorio che si riforniscono da me”.

Danilo manda avanti da solo, ad eccezione di “qualcuno che mi aiuta”, la piantagione. “Puntavo a costituire una srl – prosegue – e ad aprire un negozio fisicom per far lavorare altri giovani. Ma adesso non so cosa accadrà. Oggi ho dovuto fare una raccolta di emergenza, con una settimana di anticipo rispetto al dovuto. Vedremo se sarà possibile andare avanti”.

In queste ore, comprensibilmente, è lo scoramento ad avere la meglio. “Non so – ammette con rammarico Danilo – se c’è un futuro qui a Brindisi. Viene voglia di andar via. Com’è possibile che all’estero i brindisini riescano a lavorare e ad avere uno stipendio, poi tornano a casa e sono costretti a ripartire da zero, perché ti rubano tutto?”.

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