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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

San Marco, anniversario e pensiero all'India

BRINDISI – La preoccupazione per la sorte dei due marò trattenuti ormai da due anni in India aleggiava nella piazza d’armi del Castello Svevo, dove stamani è stato celebrato il 95° anniversario del conferimento del nome “San Marco” alla Fanteria di Marina italiana.

BRINDISI – La preoccupazione per la sorte dei due marò trattenuti ormai da due anni in India aleggiava nella piazza d’armi del Castello Svevo, dove stamani è stato celebrato il 95° anniversario del conferimento del nome “San Marco” alla Fanteria di Marina italiana, contestualmente alla giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera.

Durante la prima guerra mondiale, subito dopo la ritirata di Caporetto, la Regia Marina istituì quattro battaglioni di fucilieri ai quali fu affidato il compito di difendere l’estrema ala sud del fronte del Piave, per impedire alle forze austro – ungariche di dilagare nella Pianura Padana. A ognuno dei battaglioni venne assegnato il nome della località in cui erano attestati a difesa: Grado, Caorle, Monfalcone e Golametto.

Al termine del conflitto, la municipalità di Venezia donò ai fucilieri di marina il simbolo della città, il leone di San Marco, affinché divenisse il loro fregio, mentre la prima brigata di fanteria di marina fu ufficialmente costituita con regio decreto il 17 marzo del 1919. Da allora, il San Marco ha operato nei principali scenari bellici, distinguendosi sul fronte nord-africano della seconda guerra mondiale.

Al giorno d’oggi, i marò continuano a operare nelle aree più calde dello scacchiere internazionale, assieme all’Esercito e all’Aeronautica Militare. La storia dei fucilieri è stata rievocata dal comandante della Brigata Marina San Marco, contrammiraglio Pasquale Guerra, affiancato dal prefetto di Brindisi, Nicola Prete. I due hanno parlato davanti ai reparti schierati del San Marco e della Marina Militare e alle autorità civili e militari presenti all’appuntamento.

In avvio di cerimonia sono state conferite diverse onorificenze per anzianità di servizio a ufficiali e sottufficiali del San Marco. Un encomio solenne è stato consegnato al primo maresciallo nocchiere, Francesco Schiavone, per la sua attività al comando di uno dei rimorchiatori a disposizione della Brigata. Una bandiera con l’effige del leone, invece, è stata consegnata a Maddalena Dell’Aquila, che pochi giorni fa ha conseguito la laurea in giurisprudenza presso l’Università di Bari con una tesi sulla repressione della pirateria marittima e la questione dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

Il prefetto Prete ha definito la situazione dei marò “una pagina dolorosa con elementi di assoluta anomalia che spero vengano chiariti al più presto”. Il contrammiraglio Guerra, nella parte finale del suo discorso, ha espresso il suo augurio personale a Latorre e Girone, “ancora ingiustamente trattenuti in India dopo oltre due anni, autentici interpreti dei nostri valori e della più alta espressione di senso civico e amore alla patria, a cui, noi tutti, mandiamo il nostro ideale abbraccio”.

Pasquale Guerra ha inoltre ripercorso le storia della Brigata San Marco, rimarcando l’importanza che la stessa riveste nel quadro geopolitico mondiale. “Nel corso degli anni – dichiara Guerra - l’originario battaglione è cresciuto ed è diventato reggimento e poi sono nati altri reggimenti ed altre articolazioni fino a costituire l’attuale brigata. Fieri della sua gloriosa tradizione, i fucilieri di Marina hanno sempre operato in numerose missioni, dal Libano alla Somalia, dalla Bosnia all’Iraq, dal Kossovo all’Afghanistan, dall’Albania alla Libia, in Sinai, in Antartide ed in tutti i mari del mondo a bordo delle nostre navi. Ovunque abbiano operato, i leoni del San Marco si sono sempre distinti, dando onore al loro reparto”. (Fotoservizio Gianni Di Campi)

 

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