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Cronaca

Santa Teresa, nodo finanziamenti: Maurizio Bruno minaccia le dimissioni

Maurizio Bruno è pronto a dimettersi da presidente della Provincia di Brindisi se Michele Emiliano non svincolerà dalla società Santa Teresa il finanziamento di 5,8 milioni di euro destinato all’ente

BRINDISI – Maurizio Bruno è pronto a dimettersi da presidente della Provincia di Brindisi se Michele Emiliano non svincolerà dalla società Santa Teresa il finanziamento di 5,8 milioni di euro destinato all’ente. E’ quanto emerso dalla seduta del consiglio provinciale svoltosi stamani. Bruno, supportato dall’intero consiglio e dai dirigenti della Provincia, ha ribadito che quei soldi non possono essere utilizzati solo per risollevare le sorti della società in house, alle cui dipendenze lavorano 122 lavoratori, ma vanno spesi in parte anche per garantire le funzioni non fondamentali dell’ente e quindi gli stipendi dell’intero personale.

Diametralmente opposto è il punto di vista del governatore, che attraverso una nota inviata mercoledì scorso (27 luglio ) ha fatto un clamoroso dietro front rispetto al protocollo di intesa sottoscritto sette giorni fa in prefettura (e su quel documento c’era anche la firma dell’assessore regionale al Lavoro, Sebastiano Leo, oltre a quelle dello stesso prefetto, e dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali, ad eccezione del Cobas), minacciando di bloccare le risorse economiche, nel caso in cui queste fossero finite nel calderone generale del bilancio, anziché essere investite esclusivamente a vantaggio della società partecipata.

Ma il consiglio provinciale non intende indietreggiare di un millimetro rispetto a quell’accordo.  E’ dello stesso avviso anche il prefetto Annunciato Vardé, che oggi ha inviato a Emiliano una nota in cui lo invita a rispettare il documento sottoscritto sul suo tavolo. “Perché se così non sarà – spiega Bruno a BrindisiReport – entreremo in una fase di pre dissesto. Emiliano probabilmente pensa di agire nell’interesse dei lavoratori della Santa Teresa, ma non si rende conto del fatto che i nostri tecnici mai potranno apporre la loro firma su un atto contrario a quanto previsto dalle legge di stabilità, che dà priorità al riequilibrio dei bilanci degli enti provinciali. Se la situazione non si sbloccherà entro un paio di giorni, a partire dall’1 agosto purtroppo verranno inviate le lettere di licenziamento al personale della Santa Teresa”.

Bruno ribadisce a più riprese che non può essere rivisitata la deliberazione del consiglio provinciale in base alla quale una parte del finanziamento regionale (si tratta di una somma stanziata anni fa per la realizzazione di un impianto di compostaggio il cui progetto da tempo è naufragato) sarebbe stata utilizzata per garantire fino al 31 settembre gli stipendi dei dipendenti della Santa Teresa, mentre con la fetta restante sarebbe stata iniettata nuova linfa vitale nelle casse dell’ente, in cui sono già confluiti circo 900mila euro dei 100 milioni che il governo, attraverso l’Anas, ha distribuito alle Province per coprire le funzioni fondamentali. La questione con ogni probabilità è finita sul tavolo della giunta regionale, riunitasi nel pomeriggio odierno. Bruno si aspetta una risposta da Emiliano entro lunedì. “Se la somma non verrà sbloccata sulla base del protocollo sottoscritto in prefettura – conclude Bruno – non potrò far altro che dimettermi”. 

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