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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Scarichi a Torre Guaceto e condotta sottomarina: diffidati i due sindaci

La soluzione per bloccare lo scarico del depuratore circondariale di Bufalaria nel Canale Reale e nella baia dell’area marina protetta di Torre Guaceto è arenata negli uffici dei Comuni di Brindisi e Carovigno da circa tre anni

TORRE GUACETO - La soluzione per bloccare lo scarico del depuratore circondariale di Bufalaria nel Canale Reale e nella baia dell’area marina protetta di Torre Guaceto è arenata negli uffici dei Comuni di Brindisi e Carovigno da circa tre anni. I rischi collaterali sono due: la perdita del finanziamento Cipe, e una procedura di infrazione europea per la Regione Puglia.

E stavolta, dopo una copiosa sequenza di atti inviati da Bari alle due sedi municipali, l’Acquedotto Pugliese e il  Dipartimento Agricoltura, Sviluppo rurale e Tutela dell’Ambiente della Regione Puglia non si sono limitati a scrivere ai due sindaci, e ai rispettivi dirigenti dei settori urbanistico e lavori pubblici, ma anche alla procura della Repubblica, con esplicito riferimento anche a precise responsabilità non solo ambientali, ma anche erariali.

La futura condotta sottomarina di Apani (2)-2

Il progetto in questione è quello di rifunzionalizzazione e prolungamento della esistente e inattiva condotta sottomarina di Apani, destinata a portare al largo i reflui del depuratore di Bufalaria, impianto di ultima generazione, al servizio dei Comuni di San Vito dei Normanni, San Michele Salentino e Carovigno le cui reti fognarie in precedenza scaricavano in cavità carsiche.

Tra progettazione, costruzione, riammodernamenti e attivazione, l’opera ha richiesto una trentina d’anni. Adesso, superato anche il problema del mancato allaccio dell’abitato di Carovigno, arriva un altro annoso intoppo. Risale infatti al settembre del 2014 una sollecitazione del responsabile del procedimento per Acquedotto Pugliese, Marco D’Innella, ai sindaci di Brindisi e Carovigno, richiedendo il necessario parere di conformità urbanistica (e relativa variante allo strumento vigente)per poter procedere con le opere inshore della condotta.

Tale parere deve ricevere il voto del consiglio comunale, ma nessuna delle amministrazioni comunali interessate ha mai compiuto tale passo. Vane le varie note spedite nel tempo: tutto è fermo perché le due amministrazioni non hanno provveduto agli adempimenti richiesti. Quindi oggi sono a rischio i finanziamenti assegnati dal Cipe e provenienti dal Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc), e la Commissione europea potrebbe aprire una procedura di infrazione nei confronti della Regione Puglia (peraltro più volte adombrala causa i ritardi).

Il depuratore di Bufalaria

Sia Brindisi che Carovigno non hanno mai manifestato opposizioni ufficiali alla realizzazione della condotta, quindi il quadro dovrebbe essere quello di un caso di pigrizia istituzionale. Ma ciò importa poco ai fini della realizzazione dell’opera. Ora però dagli uffici dei municipi interessati qualcuno dovrà rispondere sia ll’AqP che al dipartimento regionale interessato, considerando l’interessamento della magistratura.

Per primo ha scritto l’AqP, esattamente il 4 maggio scorso. Con quattro precise richieste: parere di conformità urbanistica, apposizione del vincolo preordinato all’esproprio, rilascio della concessione demaniale marittima da parte del-’Ufficio demanio del Comune di Brindisi, presa d’atto del progetto esecutivo e rilascio della relativa autorizzazione all’esecuzione dei lavori.

L'Oasi di Torre Guaceto

La seconda nota datata 16 maggio è, come già detto, del competente servizio della Regione Puglia. Si tratta di una formale diffida “ad aggiornare la sezione scrivente in merito allo stato dell’arte delle procedure richiamate nella nota di AqP in oggetto e che si allega alla presente per immediata lettura”.  Ora tocca ai sindaci Angela Carluccio e Carmine Brandi provvedere ad horas. 

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