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Cronaca

Alga tossica: tutto ok nel Brindisino, problemi sulla costa di Bari

Il nuovo monitoraggio di Arpa Puglia lungo il litorale regionale delle concentrazioni di Ostreopsis ovata

BRINDISI – Situazione grave lungo quasi tutto il litorale della città di Bari, lontana dalla zona di rischio sanitario invece nel resto della Puglia. Questo dice il rilevamento più recente, quello della prima quindicina di agosto, delle concentrazioni di alga tossica Ostreopsis ovata effettuato dalle 20 stazioni dell’Arpa Puglia (qui sotto la tabella). Per quanto riguarda i rilevamenti delle tre stazioni presenti nel Brindisino, l'esito è "scarsa presenza".

Le concentrazioni di Ostreopsis ovata nelle 20 stazioni di rilevamento di Arpa Puglia - prima quindicina di agosto 2018-2

Ricordiamo che si entra nella fascia di rischi sanitario, in cui Arpa deve comunicare i dati a Regione, Asl e Comune di competenza) quando si raggiunge e si supera la concentrazione di 30mila cellule/litro nella colonna d’acqua. Questa la modifica apportata dall’Istituto superiore di sanità al precedente limite di 10mila cellule/litro nella colonna.

Le concentrazioni sul fondo potrebbero invece avere impatti su una parte della fauna marina, soprattutto su ricci di mare e molluschi di cui sono state segnalate morie in passato anche nelle nostre zone con conseguenti ordinanze sindacali di divieto di prelievo, vendita e consumo. La tossina contenuta nella Ostreopsis infatti può essere assimilata attraverso l’ingestione particolarmente di ricci di mare prelevati in zone contaminate.

Le colonie presenti nella colonna d’acqua possono invece essere trasformate in aerosol dalle mareggiate, e pertanto inalate con possibili sintomatologie conseguenti, assimilabili a quelli dell’influenza. L’Ostreopsis ovata, alga delle Dinoflagellate, è aliena in Mediterraneo, dove è giunta presumibilmente con l’acqua di zavorra dei mercantili. In Puglia è stata segnalata le prime volte tra il 2000 e il 2001. La sua fioritura è favorita da fenomeni antropici come gli scarichi urbani, le elevate temperature superficiali del mare, i lunghi periodi di bonaccia.

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