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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca San Donaci

Schiaffi e pugni alla moglie: in carcere un bracciante agricolo

Una volta l'aveva colpita al naso. Un'altra all'occhio. Poi l'ha anche schiaffeggiata. La donna non ha mai trovato il coraggio di denunciare tali violenze subite per mano del marito. Ma grazie ai referti medici e alle testimonianze raccolte dai carabinieri della stazione di San Donaci al comando del maresciallo Francesco Lazzari, si sono aperte le porte per un bracciante agricolo di 51 anni, del posto

SAN DONACI – Una volta l’aveva colpita al naso. Un’altra all’occhio. Poi l’ha anche schiaffeggiata. La donna non ha mai trovato la forza di denunciare tali violenze subite per mano del marito. Ma grazie ai referti medici e alle testimonianze raccolte dai carabinieri della stazione di San Donaci al comando del maresciallo Francesco Lazzari, si sono aperte le porte per un bracciante agricolo di 51 anni, del posto.

L’uomo è stato raggiunto nella giornata di ieri da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Brindisi Paola Liaci, su richiesta del pm Pierpaolo Montinaro. I maltrattamenti andavano avanti da tempo. Circa un anno fa, in una circostanza, la vittima si recò presso la caserma dei carabinieri di Brindisi per denunciare il marito. Questi venne allontanato per un periodo dalla casa coniugale. Ma la donna dopo qualche mese ritirò la denuncia e i due tornarono a vivere insieme.

Per lei fu l’inizio di un nuovo incubo. Nel mese di agosto del 2014, fu notata da alcune persone nel cimitero di San Donaci, mentre si teneva al naso una benda. Ad ottobre, un pugno presumibilmente sferratole dal marito le provocò un occhio nero. A dicembre, la sandonacese venne schiaffeggiata in presenza di uno dei tre figli avuti. Solo in un’occasione, quella in cui le fu rotto il naso, la malcapitata andò a farsi medicare in ospedale, riferendo di essere caduta in casa, sbattendo la testa al camino. Quando si sono verificate le atre due aggressioni, la donna si è rivolta al medico curante.

Quest’ultimo è stato ascoltato dai carabinieri nel corso delle indagini. Gli investigatori hanno sentito anche parenti e conoscenti della coppia. Sapevano, anche alla luce della denuncia sporta lo scorso anno, che fra i due la situazione era tutt’altro che idilliaca. Dopo aver fatto luce sulla spirale di violenze e intimidazioni in cui era sprofondata la donna, è scattato il provvedimento restrittivo. Il bracciante dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia aggravati e continuati. 

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