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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Sciopero della fame, muore detenuto

LECCE – Da 50 giorni era in sciopero della fame perché si era sempre dichiarato innocente. Popo Virgil Cristria, cittadino rumeno di 38 anni, detenuto presso il carcere Borgo San Nicola a Lecce, è morto dopo il ricovero al Vito Fazzi, il nosocomio del capoluogo salentino. La Procura ha aperto un fascicolo sul caso ed un medico legale è stato incaricato di accertare le cause della morte.

LECCEDa 50 giorni era in sciopero della fame perché si era sempre dichiarato innocente. Popo Virgil Cristria, cittadino rumeno di 38 anni, detenuto presso il carcere Borgo San Nicola a Lecce, è morto dopo il ricovero al Vito Fazzi, il nosocomio del capoluogo  salentino. La Procura ha aperto un fascicolo sul caso ed un medico legale è stato incaricato di accertare le cause della morte.

Era stato rinchiuso in carcere per reati contro il patrimonio ma il 38enne si era sempre dichiarato innocente e 50 giorni fa, per protesta, aveva cominciato lo sciopero della fame. Le sue condizioni di salute erano peggiorate e Popo Virgil Cristria è morto in un letto dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. L’uomo era giunto presso la casa circondariale leccese alla fine del 2011 da Benevento perché doveva scontare pene definitive che gli erano state inflitte per reati contro il patrimonio  e la persona.

Un mese e mezzo fa, Popo Virgil Cristria, aveva deciso di non toccare più cibo per richiamare l’attenzione delle autorità sulla sua situazione. Ha iniziato lo sciopero, chiedendo la sospensione della pena, che non gli è mai stata concessa. Il suo deperimento fisico e le condizioni di salute sono andate via via sempre peggiorando fino alla morte. Il magistrato di turno, il sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, Carmen Ruggiero, ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche e ella documentazione sanitaria che si trova in carcere.

Cristria voleva a tutti i costi essere riascoltato dal magistrato, e recentemente si era strappato dal braccio la flebo con la soluzione fisiologica che lo alimentava.

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