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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Scoperto il buco nel muro, furto sventato

BRINDISI – E' stato un foro largo 4-5 centimetri nascosto dietro le balle di acqua a insospettire il commerciante Giuseppe Mansueto di 41 anni, proprietario del minimarket “Bottega Mansueto”, situato all'incrocio tra viale San Giovanni Bosco e via Solferino a Brindisi.

BRINDISI – E' stato un foro largo 4-5 centimetri nascosto dietro le balle di acqua a insospettire il commerciante Giuseppe Mansueto di 41 anni, proprietario del minimarket “Bottega Mansueto”, situato all'incrocio tra viale San Giovanni Bosco e via Solferino a Brindisi. Una breccia praticata dall'adiacente cabina elettrica larga cinquanta centimetri e separata dall'obiettivo solo da un sottile diaframma pronto per essere sfondato.

Un colpo studiato a tavolino che con tutta probabilità sarebbe stato messo a segno lstanotte ma che è stato sventato. Il commerciante, infatti, alla vista di quel piccolo pertugio sospetto, salatato fuori dopo la movimentazione con un muletto di alcune balle di acqua, non ha esitato a chiamare la polizia.

Sul posto si è recata una pattuglia della Sezione volanti della questura di Brindisi che ha proceduto con i controlli del caso scoprendo che il lucchetto dell'adiacente cabina elettrica era rotto e che all'interno della struttura, nella parete che corrispondeva al minimarket, c'era una un'area larga cinquanta centimetri già scavata. In quella parte il muro era stato assottigliato a tal punto che sarebbe bastata una spinta a mandarlo giù e creare un varco.

Da quanto è stato accertato, il foro di pochi centimetri scoperto dal commerciante era stato fatto per testare la profondità della parete. Sul posto si è recata anche la polizia scientifica che ha proceduto con i rilievi di rito. Il commerciante avrebbe poi riferito ai poliziotti che alcune bottiglie di acqua erano forate ma che non si era soffermato sulla causa di quell'anomalia.

Se il presunto colpo non fosse stato scoperto con tutta probabilità il minimarket sarebbe stato svuotato senza destare sospetti in passanti e vicinato. Il rifugio del malfattori sarebbe stata la cabina elettrica. Sul posto si è recato anche il personale dell'Enel che ha provveduto a sigillare nuovamente la cabina.

 

 

 

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