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Cronaca

Scu: chiesta la scarcerazione di Centonze, il gip di Bari deciderà domani

BARI – Si saprà nella giornata di domani se Antonio Centonze, 42 anni, brindisino, rimarrà in carcere come la maggior parte delle persone sottoposte a fermo su ordine della Procura antimafia di Lecce oppure no. Questa mattina Centonze, assistito dall’avvocato Daniela Faggiano, è comparso dinanzi al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bari che lo ha interrogato per rogatoria. Centonze, accusato dal collaboratore di giustizia mesagnese Ercole Penna, ha detto al giudice di essere estraneo ai fatti che gli vengono contestati. Ha aggiunto che da quando fu coinvolto nelle inchieste “Cerbero” e “Cerbero 2”, per le quali ha pagato il suo debito con la giustizia scontando sette anni di carcere per contrabbando aggravato dall’articolo 7, ha cambiato vita. Si è diplomato ed ha cominciato a lavorare onestamente nell’edilizia.

BARI – Si saprà nella giornata di domani se Antonio Centonze, 42 anni, brindisino, rimarrà in carcere come la maggior parte delle persone sottoposte a fermo su ordine della Procura antimafia di Lecce oppure no. Questa mattina Centonze, assistito dall’avvocato Daniela Faggiano, è comparso dinanzi al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bari che lo ha interrogato per rogatoria. Centonze, accusato dal collaboratore di giustizia mesagnese Ercole Penna, ha detto al giudice di essere estraneo ai fatti che gli vengono contestati. Ha aggiunto che da quando fu coinvolto nelle inchieste “Cerbero” e “Cerbero 2”, per le quali ha pagato il suo debito con la giustizia scontando sette anni di carcere per contrabbando aggravato dall’articolo 7, ha cambiato vita. Si è diplomato ed ha cominciato a lavorare onestamente nell’edilizia.

Quando è scattato il blitz “Last Minute”, che coinvolge al momento ventotto persone sospettate di far parte della Sacra Corona, era fuori in cerca di nuove commesse avendo la ditta “D&D” terminato i lavori a Brindisi in via Cappuccini e in via Centauro.  Centonze si è presentato l’altra sera al carcere di Bari. Aveva fatto sapere la sua intenzione di costituirsi appena aveva saputo dalla moglie che lo stavano cercando. Domani il giudice farà sapere se ha convalidato il fermo e quindi trasferire gli atti al collega di Lecce competente a emettere il provvedimento di custodia cautelare in carcere. L’avv. Faggiano ha chiesto la revoca del fermo e la scarcerazione.

Centonze, secondo gli inquirenti e i poliziotti della Mobile di Brindisi e del Commissariato di Mesagne, rappresenterebbe  l’altra faccia della criminalità mafiosa del Brindisino. La faccia pulita, imprenditoriale, con contatti che contano nel mondo malavitoso e dello spettacolo. Controllore della ditta “D&D”, subappaltatrice della Nettuno Costruzioni della quale lui risultava essere dipendente, acquisitore di grandi appalti edili (a Forte dei Marmi, e sulla costa a Nord di Brindisi). E’ ritenuto, assieme al francavillese Giancarlo Capobianco, finito in carcere assieme ad altri tirati in ballo da Penna, il polmone finanziario della Sacra corona, colui che non solo riciclava il denaro, ma ne portava anche di fresco nelle casse dell’organizzazione malavitosa.

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