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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Scu e fotovoltaico, in carcere dopo condanna definitiva

Cosimo Giardino Fai, 60 anni, di Tuturano deve espiare la pena di sette anni e undici mesi: ricorso respinto dalla Cassazione

BRINDISI – L’accusa di estorsione di stampo mafioso nei campi del fotovoltaico alle porte di Brindisi è stata confermata dalla Cassazione dopo l’inchiesta Helios nei confronti di Cosimo Giardino Fai, residente a Tuturano: deve espiare la pena pari a sette anni e undici mesi di reclusione.

L’ordine di carcerazione

FAI Giardino Cosimo, classe 1960-2Questa mattina i carabinieri della stazione di Tuturano hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione nei confronti del brindisino, 60 anni. Il provvedimento è stato emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Lecce. Fai era sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno.

L’arresto è conseguenza della pronuncia degli Ermellini. Alla fine dello scorso mese di febbraio la Corte di Cassazione ha respinto i ricorsi per nove dei dieci imputati finiti sotto processo, a conclusione dell’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce, chiamata Helios. Annullamento con rinvio solo per la posizione di Ronzino De Nitto, per un difetto di motivazione riconosciuto dai giudici. Gli arresti, in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare, furono eseguiti all’alba del 19 settembre 2012.

L’inchiesta della Dda

La pronuncia degli Ermellini è di ieri e mette il punto, come verità processuale passata in giudicato, nei confronti di Cosimo Giardino Fai, riconosciuto come “appartenente alla frangia dell’associazione di stampo mafioso Sacra Corona Unita, riconducibile a Buccarella e operante nel territorio brindisino”. La pena finale di sette anni e undici mesi di reclusione è riferita a un’estorsione, sotto forma di richiesta di assunzione di persone riconducibili al gruppo, nel ruolo di guardiani nei cantieri,  alla quale si aggiungono i reati di  “furto e danneggiamento, commessi nell’anno 2010”. Fai è stato condotto nel carcere di Brindisi.

Spaccio di droga

LACORTE Alfonso, classe 1979-2I carabinieri hanno eseguito altri ordini di carcerazione nella giornata odierna. In carcere anche Alfonso Lacorte, 39 anni, di Carovigno: deve espiare la pena di cinque anni e undici mesi per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. L’ordine di carcerazione è stato emesso dall'ufficio di Sorveglianza del Tribunale di Lecce. Lacorte era  sottoposto all’affidamento in prova ai servizi sociali. Il reato contestato è stato “commesso a Carovigno e nella provincia di Brindisi nell’anno 2012”.

L’evasione 

BRANDI Savio, classe 1969 (1)-2I carabinieri, infine, hanno tratto in arresto Savio Brandi, 49 anni, di Brindisi, in esecuzione di un ordine di carcerazione ai domiciliari emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Brindisi. Il brindisino deve espiare la pena di otto mesi di reclusione, per evasione, reato contestato con riferimento a ottobre 2017. Brandi era già ai domiciliari per altra causa.

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