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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Se il poliziotto va in pensione perde l'alloggio antiracket. Curto: "E' un'ingiustizia"

Se il poliziotto va in pensione perde l'alloggio antiracket. Curto: "E' un'ingiustizia"

BRINDISI - Perchè il raggiungimento della pensione o la cessazione dal servizio per cause di forza maggiore deve comportare il decadimento dal diritto, per un appartenente alla forze dell'ordine, di occupare uno degli alloggi cosiddetti antiracket? Se lo chiede il consigliere regionale dell'Udc, Euprepio Curto, che annuncia un passo presso gli organi nazionali del proprio partito per apportare una modifica alla legge, e ricorda che nella sola provincia di Brindisi sono già 40 le famiglie che rischiano di perdere uno degli alloggi Iacp in uso.

“ Appare una autentica e clamorosa ingiustizia - dice Curto - la previsione dell’articolo 18 della legge 12/7/1991 n.203 , relativa al Programma straordinario di edilizia residenziale da concedere in locazione  o in godimento a dipendenti delle Amministrazioni dello Stato impegnati nella lotta alla criminalità , nella parte in cui prevede la decadenza dal beneficio per quegli appartenenti alla forze dell’ordine che siano, a qualunque titolo , cessati dal servizio”.

“ Una legge  – dichiara Curto –  che prevede  che  addirittura  anche altri soggetti non appartenenti alle forze dell’ordine,  sia pure in presenza di specifiche condizioni,  quali  l’esubero degli alloggi rispetto alle richieste , possano usufruire di tale beneficio, non può in alcun modo  caratterizzarsi per un ingiustificato rigore proprio  nei riguardi di chi ha servito con dedizione il territorio e il Paese”.

“ Sono pure a conoscenza – prosegue Curto – che anche nel recente passato vi sono stati dei tentativi  isolati  miranti a modificare la legge . Ma il fatto che essi siano risultati infruttuosi dimostra una volta di più che anche in Parlamento  è facile riempirsi  la bocca di espressioni di comodo e di slogan scontati a favore delle forze dell’ordine , ma è molto più difficile essere concretamente consequenziali alle parole”.

“ Proprio per questi motivi – conclude Curto – sottoporrò personalmente il problema   ai vertici  nazionali Udc , perché sostengano con tutta la forza e l’autorevolezza possibile una  sacrosanta rivendicazione  da parte di una categoria che ha dato molto al nostro Paese”,

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