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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Carovigno

Segnala lavori sospetti: viene aggredito

CAROVIGNO – La storia è semplice, e nel contempo grave. Un cittadino impegnato nella difesa dei beni architettonici e culturali della propria città viene affrontato in strada alla presenza di testimoni da una persona coinvolta in lavori non debitamente certificati dal cartello obbligatorio di cantiere, in una zona del centro storico di un certo valore urbanistico. Gli vengono strappati gli occhiali, viene strattonato e minacciato non certo velatamente di pesante rappresaglia se la segnalazione che egli ha fatto allo Soprintendenza competente e al sindaco, a proposito dei lavori in questione, dovesse sfociare in denuncia penale per l’aggressore, o peggio in misure restrittive. L’aggredito non ha altra scelta che rivolgersi ai carabinieri e sporgere debita denuncia contro la persona protagonista del brutto episodio.

CAROVIGNO – La storia è semplice, e nel contempo grave. Un cittadino impegnato nella difesa dei beni architettonici e culturali della propria città viene affrontato in strada alla presenza di testimoni da una persona coinvolta in lavori non debitamente certificati dal cartello obbligatorio di cantiere, in una zona del centro storico di un certo valore urbanistico. Gli vengono strappati gli occhiali, viene strattonato e minacciato non certo velatamente di  pesante rappresaglia se la segnalazione che egli ha fatto allo Soprintendenza competente e al sindaco, a proposito dei lavori in questione, dovesse sfociare in denuncia penale per l’aggressore, o peggio in misure restrittive. L’aggredito non ha altra scelta che rivolgersi ai carabinieri e sporgere debita denuncia contro la persona protagonista del brutto episodio.

Non solo: la vittima, che è Luigi Cesaria, presidente dell’Università Popolare, chiede ai carabinieri di Carovigno, che è il contesto in cui la vicenda si è sviluppata, di identificare anche chi abbia rivelato all’aggressore il fatto che egli è stato l’autore dell’esposto. E qui c’è poco da fare: i destinatari dell’esposto erano stati la Soprintendenza ai Beni culturali, i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico, il sindaco di Carovigno, l’assessore regionale all’Urbanistica. La segnalazione era partita il 19 settembre, quando Cesaria si era accorto che in via Cattedrale erano in corso lavori in un palazzetto a ridosso delle antiche mura di cinta. Non c’era il cartello di cantiere con le indicazioni di legge, a partire da quella dell’autorizzazione.

Luigi Cesaria fece la cosa più naturale di questo mondo (ma forse non a Carovigno): interpellò il sindaco. Ma non ricevette risposta e allora segnalò la situazione, per conoscenza, a Soprintendenza, carabinieri del nucleo specializzato che ha sede a Bari, e all’assessore regionale competente. La risposta è arrivata dalla Soprintendenza, che a sua volta ha scritto al sindaco e per conoscenza anche ai carabinieri e all’assessorato regionale, oltre che all’Università Popolare. Al primo cittadino, la Soprintendenza ha chiesto di “voler  relazionare  riguardo a lavori in corso nel centro storico, verificando se gli stessi siano stati regolarmente autorizzati. Ove la S.V. verificasse che detti lavori sono eseguiti in assenza di autorizzazione o in difformità del progetto approvato, vorrà procedere alla sospensione degli stessi, comunicando a questo Ufficio i provvedimenti che intenderà adottare per reprimere l’abuso e ripristinare lo stato dei luoghi”.

Ed ecco il seguito denunciato da Luigi Cesaria: “Non ha digerito la nostra segnalazione   il sedicente proprietario di un immobile oggetto dell’esposto il quale, in preda all’ira,  ha  inaspettatamente aggredito, in presenza di testimoni, lo scrivente presidente di questa università  togliendogli gli occhiali da vista e strattonandolo per la giacca,  facendolo oggetto di insulti ed ingiurie. L’aggressore  gli ha anche rivolto  minacce dicendo di non avere niente da perdere e, qualora fosse stato denunciato e l’avessero recluso, una volta fuori  lo avrebbe ucciso”. Per questo episodio non certo di poco conto, “è stata sporta formale denuncia presso la locale stazione dei carabinieri nella quale è stata chiesta la  punizione del colpevole  per tutti reati ravvisabili e che sia scoperto chi ha rivelato l’autore dell’esposto”, precisa Cesaria.

Bisogna credere nel riscatto della propria terra e della sua gente attraverso il vero, il bello e, soprattutto, il giusto, dice Cesaria. “Essere cittadini significa anche esporsi, abbandonando l’atteggiamento d’indifferenza che si confonde con l’omertà di chi col proprio atteggiamento si rivela solo un suddito”.

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