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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Selena ci ripensa. "Tornerà a scuola"

MESAGNE – L'attentato del 19 maggio 2012 dinanzi all'Ipsss “Francesca Morvillo Falcone” di Brindisi, non lascerà solo i segni visibili sul corpo delle ragazze ferite, ma ne lascerò uno, nell'animo, ancor più profondo. Abbiamo fatto una chiacchierata con Selena Greco, la migliore amica di Melissa Bassi, la 16enne che purtroppo non c'è l'ha fatta a sopravvivere alle ferite provocate dall'esplosione. “Sto meglio – ci racconta Selena Greco – ma ho ancora tanta paura addosso. Dopo l'attentato i miei sogni sono cambiati, adesso sogno di diventare un'infermiera e aiutare gli altri, come le infermiere in ospedale hanno fatto con me”.

MESAGNE – L'attentato del 19 maggio 2012 dinanzi all'Ipsss “Francesca Morvillo Falcone” di Brindisi, non lascerà solo i segni visibili sul corpo delle ragazze ferite, ma ne lascerò uno, nell'animo, ancor più profondo. Abbiamo fatto una chiacchierata con Selena Greco, la migliore amica di Melissa Bassi, la 16enne che purtroppo non c'è l'ha fatta a sopravvivere alle ferite provocate dall'esplosione. “Sto meglio – ci racconta Selena Greco – ma ho ancora tanta paura addosso. Dopo l'attentato i miei sogni sono cambiati, adesso sogno di diventare un'infermiera e aiutare gli altri, come le infermiere in ospedale hanno fatto con me”.

Con tutta la forza e il coraggio di questo mondo, ma dopo il vile gesto compiuto da “Vanni” Vantaggiato davanti l'Istituto professionale femminile per i servizi sociali di Brindisi, la vita di queste cinque ragazze sopravvissute all'esplosione delle tre bombole posizionate nel contenitore blu, e piene di nitrato d'ammonio – senza ancora conoscerne il movente – è cambiata, indubbiamente. Questa sera, dopo più di un mese, abbiamo chiesto ai genitori, Francesca e Vincenzo, di poter incontrare Selena, la 15enne, che camminava nel gruppetto di studentesse mesagnesi quel sabato mattina, raggiungendo la “Morvillo Falcone”.

“I mei sogni sono cambiati – racconta a BrindisiReport.it Selena Greco – dopo quella mattina la mia vita è cambiata. Il mio sogno adesso è diventare un'infermiera, perchè voglio aiutare gli altri così come le infermiere dell'ospedale Perrino hanno aiutato me. Prima di quel maledetto 19 maggio, volevo diventare una maestra di scuola. Ricordo quasi tutto, di quei terribili momenti, ma ora voglio andare avanti, voglio riprendere in mano la mia vita, anche se so che non sarà facile ma c'è la farò (sorride)”.

Selena Greco si tpotrebbe stringere quasi con una mano, una ragazza esile ma con gli occhi grandi che raccontano tanto (o tutto). Non manca la voglia di voler ricominciare ma si nota anche quel filo di paura che ancora s'incontra con le emozioni di essere ancora viva. Selena era la migliore amica di Melissa, è stata la prima a vedere e parlare alla 16enne che non ce l'ha fatta. Sono salite sulla stessa ambulanza e insieme hanno raggiunto l'ospedale Antonio Perrino, è stata lei a dire ai soccorritori che Melissa soffriva di asma, di aiutarla, perché oltre ai dolori lancinanti in quei minuti causati dalle ustioni, la 16enne si lamentava perché non riusciva a respirare.

“Lo sapevo che la mia Melissa non c'è l'aveva fatta, purtroppo. Da subito, dai primi minuti, anche se solo un po' di giorni dopo, quando me l'hanno permesso mamma e papà, ho voluto leggere i giornali per capire la verità. All'inizio, pensavo che fossi stata investita ma poi invece, mi è stato detto e ho letto che si trattava di una bomba. Io non riesco a spiegarmi il perché ancora oggi, perché quello lì (si riferisce a Giovanni Vantaggiato) ha premuto il telecomando proprio nel momento in cui passavamo noi. Ancora non ci credo che siamo state vittime di quella bomba (istanti di silenzio e poi continua a bassa voce) o forse non voglio crederci”.

Selena ha voluto conoscere subito la verità. Il gesto, assurdo, del reo confesso Vantaggiato, e la sua pseudo verità, non si riescono a legare alla vite di queste adolescenti, belle, brillanti e che pensavano già, quella mattina, alla fine della scuola che si avvicinava per organizzare al meglio le vacanze estive.

“Selena è cambiata – racconta mamma Francesca, in un momento che Selena si è allontanata in bagno per mettere la crema sul viso per le ustioni subite – anche se lei è forte, sarà difficile superare questo grandissimo trauma. Ora, contrariamente a prima del 19 maggio, non posso lasciarla da sola ma spesso succede anche che vuole addormentarsi con me.”

Mamma Francesca e papà Vincenzo, che non l'hanno lasciata nemmeno un secondo, così come il fidanzato Rino, sempre attaccato alla giovane, sperano in un recupero veloce anche psicologico per la 15enne. Selena è costretta a continue medicazioni, oltre quelle che fa in ospedale con il primario Luigi Marasco, ci sono quelle a casa, soprattutto alla caviglia, dove ha l'ustione ancora viva, la più importante, rispetto alle altre che ha sul corpo. Ci ha mostrato le foto, della ferita sulla caviglia e piede, che scatta quasi ogni giorno: “Voglio vedere se cambia di giorno in giorno così mi rendo conto se sta guarendo – racconta Selena”.

Le chiediamo: “Vuoi tornare a scuola?”. Mi risponde ad occhi bassi: “Non lo so ancora. Qualche settimana fa era un no secco, adesso sono passata a un 'non lo so'. Fino a settembre vedremo”. La mamma la interrompe: “La accompagneremo noi, ma dovrà ritornare a scuola affinché i suoi sogni possano realizzarsi”. Selena Greco dovrebbe fare il terzo anno di servizi sociali nell'Ipsss Morvillo Falcone, quest'anno è stata promossa con tutti 8 e 9.

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