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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Scu, estorsioni alla festa patronale: condanne ridotte in Appello

Due assoluzioni. Imputati 26 brindisini, tre sono donne. A Luca Ciampi nove anni, dieci mesi e 20 giorni: ritenuto capo del gruppo di Parisi. Contestate anche estorsioni ai gestori di discoteche

BRINDISI – Pene ridotte per la maggior parte dei 26 imputati nel processo d’Appello scaturito dall’inchiesta The Beginners, sulle nuove affiliazioni alla Sacra Corona Unita e sulle estorsioni in occasione della festa patronale di Brindisi e ai danni dei gestori di alcune discoteche: la Corte ha rideterminato il conto della giustizia escludendo l’aggravante di stampo mafioso con riferimento ad alcuni reati contestati dai pm della Dda di Lecce.

La sentenza

giuseppe guastella-3La sentenza è stata pronunciata nella serata di oggi, 15 marzo 2019, dalla sezione unica penale, presieduta da Vincenzo Scardia e si riferisce agli imputati che scelsero il giudizio con rito abbreviato, strada processuale che permette di ottenere la riduzione di un terzo della pena in caso di condanna. Le motivazioni saranno depositate nel termine di 90 giorni. Lasso di tempo durante il quale verrà sospesa la durata dei termini di custodia cautelare.

Le assoluzioni

Già assolto in primo grado dall’accusa di aver fatto parte dell’associazione di stampo mafioso, Marco Antico in Appello è stato assolto anche dall’accusa di estorsione aggravata per la quale il gup lo aveva condannato a tre anni e dieci mesi per estorsione (a fronte della richiesta di condanna a sei anni). Per Antico, difeso dall’avvocato Giuseppe Guastella, la Corte salentina ha riqualificato il fatto in esercizio arbitrario delle proprie ragioni e ha dichiarato il non doversi procedere, in mancanza di querela di parte. 

In Appello è stato assolto Giuseppe Vinci, assistito dall'avvocato Claudio Ruggiero, per non aver commesso il fatto, dopo la condanna in primo grado a sei anni (il pm chiese otto anni). (Nella foto il penalista Giuseppe Guastella)

Pena ridotta per il presunto capo

Ciampi Luca bis-2Limata la condanna per Luca Ciampi a nove anni, dieci mesi e venti giorni a fronte dei dieci anni di reclusione. Ciampi è  ritenuto a capo del gruppo che in città avrebbe chiesto estorsioni anche ai giostrai del Luna-Park della festa patronale in onore di san Lorenzo e san Teodoro: secondo l’accusa avrebbe agito rappresentando la frangia mesagnese che avrebbe visto nel ruolo di vertice Tobia Parisi. Per Ciampi, la Corte ha escluso l’aggravante delle più persone riunite con riferimento a due capi di imputazione.

Parisi, che ha scelto il processo ordinario, avrebbe impartito gli ordini legati alle estorsioni ai danni dei titolari dei parcheggi delle discoteche della provincia, tramite la sua compagna, Veronica Girardo per la quale è arrivata la condanna a tre anni e sei mesi di reclusione, con il riconoscimento delle attenuanti generiche, a fronte della condanna in primo grado alla pena di cinque anni (richiesta otto anni e sei mesi).

Le altre pene rideterminate

Pene rideterminate anche per Luigi Campana a quattro anni e dieci mesi, rispetto alla condanna in primo grado a sei anni e quattro mesi (richiesta otto anni), perché la Corte ha escluso l’aggravante mafiosa e ha riqualificato il reato di estorsione in un tentativo, escludendo anche l’aggravante delle più persone riunite. Stessa conclusione per Massimo Esperti, condannato a quattro anni e dieci mesi da sei anni e quattro mesi (richiesta otto anni), e per Antonio Emanuele Tarantino, condannato a quattro anni e dieci mesi.

Cigliola Aldo-2Pene ridotte, inoltre, per: Fabrizio Campioto a quattro anni e otto mesi, con il riconoscimento delle attenuanti generiche sull’aggravante contestata, rispetto alla condanna in primo grado a sei anni e quattro mesi (richiesta sei anni); Aldo Cigliola sei anni e quattro mesi, previa assoluzione da un capo di imputazione, rispetto alla condanna del gup a sei anni e otto mesi (richiesta nove anni); Salvatore Del Monte due anni e quattro mila euro di multa, rispetto ai tre anni e otto mesi (richiesta sei anni) perché  la Corte ha escluso l’aggravante di stampo mafioso ed eliminato l’aumento per la continuazione; Franco Dimastrodonato tre anni più 3.334 euro di multa, rispetto cinque anni e otto mesi (richiesta sette anni), dopo la Corte ha ritenuto tentata l’estorsione contestata e ha escluso l’aggravante delle più persone riunite.

In secondo grado sono state riviste le pene anche per Francesco Franchin a sei anni e quattro mesi, dopo l’assoluzione per un capo di imputazione, rispetto alla condanna in primo grado alla pena di sei anni e otto mesi (richiesta otto anni e sei mesi); Antonio Grassi  a sei anni e sei mesi, rispetto ai sette anni e otto mesi (richiesta undici anni), dopo che la Corte ha escluso l’aggravante di stampo mafioso e ha assolto l’imputato da un capo d’imputazione; Monica Grassi a tre anni e otto mesi, a fronte di quattro anni e otto mesi (richiesta sette anni), essendo ritenute le già riconosciute circostante attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti; Alessandro Leto  a quattro anni, undici mesi e dieci giorni, rispetto alla condanna in primo grado a cinque anni (richiesta otto anni), perché la Corte ha escluso l’aggravante delle più persone riunite.

Leto Alessandro-2Pene ridotte anche per Cosimo Papa  a quattro anni e otto mesi da sei  anni in primo grado  (come da richiesta) e per Giuseppe Vantaggiato a quattro anni e otto mesi sei anni (richiesta sette anni). A entrambi gli imputati la Corte ha riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alla contestata aggravante. Per Andrea Prudentino la pena è stata rideterminata in quattro anni e dieci mesi, rispetto a cinque anni  in primo grado (richiesta otto anni e nove mesi), dopo che la Corte lo ha assolto  dalla ricettazione e dal porto di arma  per non aver commesso il fatto e ha escluso l’aggravante delle più persone riunite.

Pene ridotte anche per Claudio Pupino, condannato in Appello a sei anni di reclusione rispetto a  sei anni e quattro mesi (richiesta otto anni), dopo l’assoluzione da un capo di imputazione per non aver commesso il fatto; Francesco Trane condannato a due anni, cinque mesi e dieci giorni più 1.600 euro di multa, rispetto a tre anni e quattro mesi (richiesta otto anni), dopo il riconoscimento delle attenuanti generiche; Vincenzo Trono condannato dalla Corte a sette anni, un mese e dieci giorni rispetto a sette anni e quattro mesi (richiesta undici anni), dopo l’esclusione dell’aggravante di stampo mafioso.

Confermata la sentenza di primo grado

Confermata la sentenza del gup per: Ivano Cannalire sei anni (richiesta sette anni);  Marcello Di Mola sei anni (richiesta otto anni); Tamara Niccoli quattro anni e otto mesi (richiesta sei anni); Alfonso Polito sei anni (richiesta sette anni);  Andrea Reho sei anni e otto mesi (richiesta dieci anni); Giuseppe Polito sei anni (richiesta sette anni).

Assoluzioni definitive

Sono definitive le quattro assoluzioni affermate con la sentenza del gup del Tribunale di Lecce di fronte al quale è stato incardinato il giudizio in abbreviato: Davide Di Lena  (a fronte della richiesta a sette anni) difeso dall’avvocato Laura Beltrami; Orlando Roberto Vito (richiesta sette anni) difeso dagli avvocati Martina Nadia e Simona Marzo; Luigi Girardo assolto come da richiesta, difeso dall’avvocato Giancarlo Camassa; Mario Polito (richiesta sette anni), difeso dall’avvocato Cinzia Cavallo. 

L’inchiesta

Il pm Valeria Farina ValaoriL’inchiesta coordinata dai sostituti Alberto Santacatterina e Valeria Farina Valaori portò agli arresti il 23 febbraio 2016, dopo le indagini delegate agli agenti della Squadra Mobile di Brindisi. Parti civili sono i Comuni di Brindisi rappresentato dall’avvocato Daniela Faggiano, Torre Santa Susanna con l’avvocato Domenico Palombella e richiesta 200mila euro e Mesagne con l’avvocato Anna Lisa Valente. Il ristoro, anche dei danni sul piano della lesione dell'immagine, dovranno essere quantificati in sede civile.

La difesa

Nel collegio difensivo gli avvocati: Giuseppe Guastella, Albino Quarta, Laura Beltrami, Cinzia Cavallo,  Ladislao Massari, Gianvito Lillo, Giampiero Iaia, Cosimo Lodeserto, Mauro Resta, Assunta Caracciolo, Danilo Cito, Mario Lavaneziana, Marcello Falcone, Raffaele Missere, Francesco Cascione e Andrea D'Agostino.

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