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Cronaca

Tonnellate di materiale inerte in area archeologica: sequestro e due denunce

Una strada realizzata con materiale inerte nel sito dell'età del Bronzo di Punta delle Terrare. Denunciati il titolare di una ditta e il direttore dei lavori

BRINDISI – Una strada lunga 200 metri e larga cinque metri era stata realizzata con tonnellate di materiale inerte, nell’area archeologica risalente all’età del Bronzo di “Punta delle Terrare”, nel porto di Brindisi. La scoperta è stata fatta ieri (6 dicembre) dai militari della Capitaneria di porto di Brindisi e dal personale del Nucleo Operativo Polizia Ambientale, sotto il coordinamento della Direzione marittima di Bari. L’intero sito, soggetto a vincoli paesaggistici, demaniali e archeologici, è stato posto sotto sequestro. 

Sequestro Punta delle Terrare 2-2-2

La strada, con un’altezza media dal piano campagna di circa 50 centimetri, era stata completamente creata con tonnellate di materiale frantumato di varie dimensioni di rifiuti inerti proveniente verosimilmente da svellimento di opere in muratura (tra cui si individuano chiaramente pezzi di varie dimensione di piastrelle, mattoni, tufi, cemento, marmo,  aplastiche, vetri e ferrosi).

Sequestro Punta delle Terrare 3-2

I sigilli sono stati apposti a un’area di 32.000 metri quadri. Due le persone denunciate: l’amministratore di una ditta incaricata ad eseguire dei lavori in zona portuale: il direttore dei lavori. I reati contestati, riguardano violazioni in materia ambientale, archeologica, paesaggistica e demaniale.

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Un’informativa è stata inoltrata al sostituto procuratore di turno, Raffaele Casto, che ha acquisito il coordinamento delle indagini. Il sequestro rientra nelle attività finalizzate a prevenire e reprimere il deturpamento ambientale, e delle bellezze naturali e storiche di tutte quelle aree sottoposta a tutela.  Per qualsiasi segnalazione si ricorda che sono attivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7 il numero di centralino della Sala Operativa 0831521022 e la casella di posta elettronica so.cpbrindisi@mit.gov.it mentre, per le sole emergenze in mare, il numero blu 1530.

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