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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Francavilla Fontana

Sgomberato l'appartamento dove vivevano i famigliari di "Zio Carlone"

Sgomberato definitivamente l'appartamento di 6 vani (ex Iacp ora Arca Nord Salento) dove vivevano i famigliari di Giancarlo Capobianco, 52 anni, alias Zio Carlone, ritenuto dagli inquirenti elemento di spicco della frangia mesagnese della Sacra corona unita, alloggio sequestrato nell'ottobre del 2013 nell'ambito di un provvedimento disposto dal tribunale di Brindisi

FRANCAVILLA FONTANA – Sgomberato definitivamente  l’appartamento di 6 vani (ex Iacp ora Arca Nord Salento) dove vivevano i famigliari di Giancarlo Capobianco, 52 anni, alias Zio Carlone, di Francavilla Fontana, ritenuto dagli inquirenti elemento di spicco della frangia mesagnese della Sacra corona unita, alloggio sequestrato nell’ottobre del 2013 nell’ambito di un provvedimento disposto dal tribunale di Brindisi su richiesta della Dda di Lecce ai sensi della normativa antimafia, perché fu accertata una sproporzione di 800mila euro tra i redditi dichiarati e l’ingente patrimonio a lui riconducibile. I sigilli all’appartamento in questione furono tolti poco dopo, però, perché fu accolto il ricorso presentato dal difensore di Capobianco. Ma ieri l’appartamento su nuova ordinanza emessa dal Tribunale del riesame è stato nuovamente sequestrato e sgomberato.

Nel dettaglio dalle indagini dei carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana emerse che Capobianco e la sua Giancarlo Capobiancofamiglia  (composta da moglie figlia, genero e nipotino) aveva occupato un alloggio popolare da sei vani sin dal 1988 in maniera del tutto irregolare perché non era mai stato inserito nelle graduatorie di edilizia residenziale. Sempre da quanto fu ricostruito all’epoca dagli investigatori, nel 2008 e 2012, poi, Capobianco, per indurre in errore l'ente pubblico Iacp aveva presentato diverse autocertificazioni mendaci nelle quali attestava di essere disoccupato. Nel corso degli anni ha dichiarato di essere l'unico occupante dell'immobile, di non condividerlo con altri familiari.

Non avrebbe potuto essere assegnatario dell'immobile da 6 vani perché la legge regionale prevede per un nucleo famigliare di 1-2 persone un'unità abitativa di complessivi di 50 metri quadri. Dal 2005 in poi, inoltre, avrebbe attestato come Comune di residenza Francavilla Fontana mentre, a quanto pare, si era trasferito a Varese. Per evitare rogne, secondo l'accusa, aveva dichiarato di aver smarrito la carta d'identità. Infine, avrebbe anche presentato attestazioni e autocertificazioni destinate a ingannare l'Istituto autonomo case popolari "anche al fine di ottenere - si legge nel provvedimento - un canone di locazione più favorevole" .

Il Tribunale del Riesame accolse il ricorso presentato dal difensore di Capobianco e dispose il dissequestro. Il pm Savina Toscani titolare delle indagini, fece ricorso in Cassazione ottenendo l’annullamento della sentenza e il rinvio della stessa ad altre sezioni del Tribunale della libertà che ha emesso, a sua volta, una nuova sentenza confermando il sequestro. È stato presentato un nuovo ricorso che però è stato respinto. Nella mattinata di ieri la famiglia di “Zio Carlone” ha lasciato definitivamente l’appartamento da 6 vani, il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana diretta dal capitano Nicola Maggio, e nello specifico da quelli del Nucleo operativo radiomobile coordinati dal tenente Roberto Rampino.

Zio Carlone, condannato in primo grado alla pena di otto anni di reclusione, per avere fatto parte della fazione mesagnese della “Sacra corona unita”, è ritenuto dagli inquirenti, sulla base delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Ercole Penna e Cosimo Giovanni Guarini il referente della Scu a Francavilla Fontana. Si tratta di un personaggio mai formalmente sottoposto a riti di affiliazione proprio perché utilizzato dalla Scu - secondo le accuse - come 'insospettabile'.

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