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Cronaca

Dormitorio: "Abbiamo resistito al clima d'odio". L'opposizione: "Rossi ha fallito"

Divampa la polemica politica intorno alla gestione dello sgombero del dormitorio per migranti di via Provinciale San Vito

BRINDISI – Alle prime luci di oggi (venerdì 22 febbraio) il dormitorio di via Provinciale San Vito si è quasi svuotato. Poche decine di persone sono rimaste al suo interno. Le altre sono andare a lavorare. La struttura è presidiata h24 dalla polizia locale e dalla polizia di Stato. L’evolversi della situazione andrà monitorato nel pomeriggio, quando i migranti, quasi tutti braccianti agricoli, torneranno da lavoro. Ieri sera, dopo un vertice in prefettura, si è deciso di non concedere deroghe alle nuove disposizioni secondo le quali nel dormitorio vi saranno posti letto solo per 91 unità, dando però la possibilità a circa 70 di persone over quota di arrangiarsi sul pavimento. 

Intorno alla gestione dello sgombero, intanto, divampa la polemica politica. Attraverso un post pubblicato in tarda serata sulla sua pagina Facebook, il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, ha puntato il dito contro il consigliere d’opposizione Massimiliano Oggiano (Fratelli d’Italia. 

Il post del sindaco

“Negli ultimi due mesi il consigliere Oggiano di Fratelli d'Italia  - scrive Rossi - ha avviato una campagna sul dormitorio ovviamente preoccupato per le condizioni di igiene e sicurezza dei migranti , non certo per colpirmi politicamente, ma proprio perché colpito dalla durissime condizioni di vita nel dormitorio negli ultimi 10 anni ( si 10 anni non pochi mesi.... )”.

“Ha prodotto esposti – prosegue il primo cittadino - che hanno portato ad un intervento dell'Asl e quindi dei Vigili del fuoco che impongono un intervento di ripristino della condizioni igieniche e di sicurezza consentendo al massimo la presenza di 80 ospiti, pena un procedimento penale nei miei confronti ( cosa non fondamentale ) e la chiusura del dormitorio ( cosa fondamentale )”.   “Consci del problema umanitario e di ordine pubblico  - si legge ancora nel post - abbiamo lavorato per ripristinare le condizioni igieniche ed evitare la chiusura per consentire almeno l'ospitalità per 90 persone. Questi i fatti, scegliere tra la chiusura totale o lavorare per ospitare 90 persone”.

“Noi  - afferma Rossi - abbiamo scelto di resistere al clima di odio, e lavorare per i 90. Non sono tutti, ma era ed è l'unica soluzione possibile per restare umani. E le altre 70 e più persone? Soluzioni? Il comune non ha appartamenti da assegnare viste le oltre 600 richieste di abitazioni, ne ha strutture agibili per tante persone. Chi dice questo mente ed è in malafede”.  “È evidente  - conclude Rossi - che non possono esserci soluzioni se si affronta il problema dormitorio con gli esposti e i rapporti Asl che ne ordinano la chiusura. I migranti del dormitorio sono lavoratori, braccianti da 5 euro l'ora, che guadagnano 400-500 euro al mese.  Questo mi sembra il tema che nessuno vuole affrontare”.

Forza Italia: "Rossi ammetta il suo fallimento"

In mattinata è arrivata la replica sia di Forza Italia che di Fratelli d’Italia. Gli azzurri, attraverso una nota, contestano all’amministrazione comunale di non essere “assolutamente nelle condizioni di saper gestire l’emergenza determinata dalla necessità di svuotare il dormitorio di via Provinciale San Vito, eliminando il sovrannumero ed effettuando urgenti lavori di ripristino”. 

“Per troppo tempo il sindaco Rossi, nonostante le denunce arrivate da più parti – si legge nel comunicato - ha fatto finta di non vedere e di non sentire. Ma voltare lo sguardo dall’altra parte non significa ‘accoglienza’. E’ stato, da parte del primo cittadino, semplicemente un modo per non affrontare il problema, anche a rischio che in quel dormitorio accadesse proprio di tutto”.  “Oggi che la questione è esplosa (e non per merito suo) – prosegue Forza Italia - Rossi avrebbe dovuto dimostrare di possedere coraggio ed anche una effettiva volontà di dare soluzione all’emergenza. Ed invece si è rintanato nelle difficoltà di carattere burocratico ed ha atteso una soluzione calata dall’alto che ovviamente non è mai giunta”. 

“Rossi  - ricordano gli azzurri - era consigliere di opposizione quando i sindaci che lo hanno preceduto hanno ricevuto una scarsa collaborazione da parte dei rappresentanti del Governo, così come dalla Regione Puglia. Le soluzioni, in passato, sono state costruite a Palazzo di Città. Oggi, invece, il sindaco si limita a fare sopralluoghi con i suoi fedelissimi, ma fa spallucce a chiunque gli chiede come ha pensato di risolvere l’emergenza. Si sarebbe potuto individuare un altro immobile per gestire le difficoltà immediate (una vecchia scuola) o chiamare in causa la Protezione civile regionale o chiedere locali alla Provincia (di cui è presidente)”. 

“Oppure  - prosegue Fi - sollecitare un ruolo più attivo della Chiesa. E invece Rossi è rimasto in silenzio, come spesso accade da quando occupa quella poltrona. Non ha pronunciato una parola di solidarietà neanche nei confronti del suo comandante della polizia municipale, vittima di un tentativo di aggressione. L’unica decisione che è stato capace di assumere è stata quella di girarsi dall’altra parte quando gli immigrati hanno fatto capire che in nottata, per lottare contro il freddo, si sarebbero comunque introdotti nel dormitorio, alla faccia dei divieti”. Infine Forza Italia invita il primo cittadino a “trarre una sola conclusione: quella di tornarsene a casa, ammettendo il suo fallimento”. 

La nota di Fratelli d'Italia

Il commissario cittadino di Fratelli d’Italia, Sabrina De Punzio, dissente “su quanto dichiarato dal sindaco Rossi, per aver addebitato la responsabilità esclusiva degli accadimenti nel Dormitorio al Partito che la sottoscritta rappresenta, eludendo in tal modo la sua”.

“Mi duole constatare che il sindaco  - afferma la De Punzio avallasse e tollerasse la totale assenza di condizioni igienico sanitarie all’interno del Dormitorio che, tra l’altro, ben conosceva, essendo stato seduto ai banchi dell’opposizione, dai quali ne reclamava e contestava la pubblica decenza, problema a quest’ultimo evidentemente noto. Mi duole prendere atto che il Sindaco potesse consentire il sovrannumero degli ospiti, 241 su 80 previsti, ben 161 unità in più”. 

“Mi duole pensare  - prosegue il commissario cittadini di Fdi - che il sindaco potesse, sic et simpliciter, decidere di non rispettare i Regolamenti, le norme di sicurezza ed igienico sanitarie, al fine di consentire agli ospiti la permanenza “ad ogni costo” all’interno del Dormitorio. Mi duole apprendere che il sindaco potesse contestare tanto la richiesta di ripristino di legalità, quanto quella delle basilari norme di igiene e sicurezza, più volte reclamate bonariamente, anche innanzi a Sua Eccellenza il Prefetto Valenti, richieste per le quali avrebbe dovuto, in prima persona, combattere ed ottenere, proprio nell’esercizio delle sue funzioni”.

Riguardo al misero salario percepito dai braccianti, “se dovesse corrispondere al vero tale circostanza – si chiede la De Punzio - per quale motivo il Sindaco non denuncia in Procura i fatti dei quali sarebbe a conoscenza? Ancora, mi duole constatare che il Sindaco, con la reiterata tecnica del disco rotto, possa parlare di “clima di odio”. Se si reclama a gran voce il rispetto della legge, della sicurezza, delle norme igienico sanitarie, si diviene miracolosamente razzisti?”

“O potremmo, magari, pensare  - prosegue che vi siano state una serie di omissioni da parte sua? L’esercizio delle sue funzioni, sindaco, comporta onori ed oneri, che lei deve assolvere sotto la sua diretta responsabilità e, soprattutto, deve iniziare a fornire delle risposte concrete ai cittadini, quella del dormitorio ne rappresenta una delle tante”.

Infine un ringraziamento, da parte di Fdi, “alle forze dell’ordine che, senza soluzione di continuità, hanno prestato la loro attività lavorativa ed esprimendo ancora una volta la vicinanza al comandante della polizia municipale Orefice per l’aggressione subita. La violenza non può e non deve rappresentare uno stile di vita, da chiunque provenga e ai danni di chiunque venga perpetrata”.

"Subito un tavolo in Prefettura" 

Sono 22 le associazioni che, intanto, chiedono un vertice urgente in Prefettura per affrontare il nodo dell'accoglienza. Questo il testo dell'appello diramato in serata. "Con la presente le scriventi organizzazioni, a vario titolo attive sul territorio per la tutela di migranti e rifugiati, alla luce dei recenti avvenimenti conseguenti al parziale sgombero del dormitorio comunale sito sulla strada Via Provinciale per San Vito, chiedono la convocazione immediata di un tavolo tematico".
Lo scopo è "discutere, alla presenza del Sindaco di Brindisi, del Presidente della Provincia, della ASL, della Questura, nonchè degli Enti sottoscrittori della stessa ed ogni altro soggetto che si reputasse utile, nonchè di una rappresentanza di migranti presenti nella medesima struttura, della situazione determinatasi, individuare soluzioni e attuare forme di tutela soggettiva in favore delle persone presenti nello stabile. Certi in un riscontro immediato, si resta in attesa di Vs. comunicazione".
L'appello è firmato da Forum Per cambiare l'ordine delle cose della provincia di Brindisi; Cnca Puglia; Arci Puglia; CIR Puglia; Aifo; Pastore della Chiesa valdese di Brindisi e diaspora; Migrantes Brindisi; Anpi Brindisi; Arci Brindisi; Libera Brindisi; Cgil Brindisi; Associazione Compagni di strada Brindisi; Associazione quartiere Paradiso Brindisi; Comunità africana di Brindisi; Cobas Brindisi; Potere al Popolo Brindisi; La Collettiva Tqf Brindisi; Rifondazione Comunista di Brindisi; Libera Ostuni;  Associazione Voci della Terra -Roma; Associazione Mena - Lecce; Casa del Popolo di Torre Santa Susanna.

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