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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca

Sigarette nel doppiofondo: arresto al porto

BRINDISI – Continua il contrabbando di sigarette tra Bulgaria e Italia, affidato a corrieri che trasportano quantitativi limitati di marche destinate prevalentemente al mercato clandestino dell’immigrazione balcanica. E continuano gli arresti nel porto di Brindisi, l’ultimo in ordine di tempo stamani.

BRINDISI – Continua il contrabbando di sigarette tra Bulgaria e Italia, affidato a corrieri che trasportano quantitativi limitati di marche destinate prevalentemente al mercato clandestino dell’immigrazione balcanica. E continuano gli arresti nel porto di Brindisi, l’ultimo in ordine di tempo stamani, quando il personale della Polmare in servizio allo scalo traghetti di Punta delle Terrare, Costa Morena Ovest, ha bloccato e perquisito un veicolo sospetto appena sbarcato dalla motonave Sorrento proveniente da Igoumenitsa. Nel veicolo c’era un doppiofondo imbottito di sigarette, per un valore di mercato di 25mila euro circa. In carcere è finito il conducente del mezzo, un furgone Iveco Daily con targa bulgara, Kiril Alexandrov Kirilov di 51 anni.

Kirilov non ha superato il controllo successivo allo sbarco, quando i poliziotti gli hanno chiesto di esibire i documenti e poi gli hanno chiesto dove fosse diretto. Risposte evasive, imprecise, nervose circa alcuni parenti che lo attendevano al Nord, dove gli avevano trovato un lavoro. Da qui la decisione di approfondire il controllo perquisendo il veicolo. Gli agenti della Polizia di Frontiera, al comando del vicequestore Salvatore De Paolis, hanno infine trovato un doppiofondo sotto il pianale del furgone, che conteneva 301 stecche di tabacchi lavorati esteri, pari a 6020 pacchetti di sigarette marca “Slims” per un peso di 60,200 chilogrammi.

Furgone e sigarette sono finiti sotto sequestro, Kirilov invece in carcere per contrabbando internazionale di tabacchi lavorati. Contesto dell’operazione, il flusso turistico che interessa le rotte per la Grecia, in cui i trafficanti cercano di mimetizzarsi. Ma i controlli di frontiera sono stati incrementati per la stessa ragione.

 

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