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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Ostuni

Sigilli ai beni della mala: tra i tesori spuntano un paio di ville a Rosa Marina

BARI - Scacco matto delle Fiamme gialle allo scrigno della mala barese. E tra i tesori spuntano anche un paio ville in riva al mare, nel villaggio più esclusivo della Città bianca.

BARI - Scacco matto delle Fiamme gialle allo scrigno della mala barese. E tra i tesori spuntano anche un paio ville in riva al mare, nel villaggio più esclusivo della Città bianca.

Per gli inquirenti le due lussuose villette sarebbero frutto del malaffare e riconducibili a Francesco Labellarte (79 anni) ed Emanuele Labellarte (42 anni), entrambi di Valenzano. Il cerchio attorno al patrimonio galeotto si è chiuso nella giornata odierna. Beni mobili e immobili per un valore di oltre 23 milioni di euro sono stati sequestrati su scala regionale da militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Bari a dieci presunti esponenti del clan barese Parisi-Stramaglia, già coinvolti due anni fa nell'operazione “Domino”.

Il sequestro è stato eseguito in collaborazione con il Servizio centrale investigazione sulla criminalità organizzata di Roma. Tra i beni sequestrati, su provvedimenti emessi dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Bari, ci sono ville di lusso, appartamenti e terreni a Bari e provincia (Valenzano, Monopoli, Mola di Bari, Torre a Mare, Triggiano, Adelfia e Cassano delle Murge) e nella marina di Ostuni, appunto. Sotto sequestro anche auto di grossa cilindrata, cavalli da corsa, conti correnti bancari, società operanti nel settore dei generi alimentari, dell'edilizia, dell'abbigliamento e della manutenzione di autoveicoli, oltre a rivendite di tabacchi.

I beni, che sono stati affidati a tre amministratori giudiziali nominati dal Tribunale di Bari, sarebbero riconducibili non solo a Emanuele Labellarte e Francesco Labellarte, ma anche a Luigi Caldarulo, di 41 anni, Giacinto Carvutto, di 45, Francesco Fumarola, di 38, Giuseppe Lonigro, di 64, Battista Lovreglio, di 45, Leonardo Marangi, di 47, Nicola Settanni, di 39 e Luigi Spinelli, di 30 anni. Tutti sono imputati, a vario titolo, nel maxi-processo che vede coinvolto, tra gli altri, il boss dell'omonimo clan, Savino Parisi, per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, riciclaggio, usura, estorsione e trasferimento fraudolento di valori.

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