rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Carovigno

Sim clonate: avviso conclusione indagini a presidente consiglio comunale

Francesco Leoci, consigliere più suffragato di Carovigno, nonché proprietario di un negozio di telefonia, avrebbe intestato delle schede telefoniche a due cittadini extracomunitari, in cambio di somme di denaro ricevute da Nicholas e Salvatore Lanzilotti

CAROVIGNO – Un avviso di conclusione indagini è stato notificato al presidente del consiglio comunale di Carovigno, Francesco Leoci, nonché proprietario di un noto negozio di telefonia della città.  Dovrà rispondere di concorso con Nicholas e Salvatore Lanzilotti nel reato di “procurare a se e ad altri un profitto inducendo in errore le compagnie telefoniche Tim e Wind attribuendo a se stessi un falso nome”.

Le indagini a carico di Leoci, il più suffragato consigliere comunale di Carovigno fra le file della coalizione che ha portato alla vittoria il sindaco Massimo Lanzilotti, sono state svolte dai carabinieri dal Norm comandato dal tenente Alberto Bruno della compagnia dei carabinieri di San Vito dei Normanni al comando del capitano Antonio Corvino, sotto la regia del pubblico ministero Simona Rizzo. 

In cambio di 40 euro ricevute, secondo l’accusa, dai Lanzillotti, Leoci avrebbe intestato delle schede telefoniche a due cittadini extracomunitari. In particolare, da quanto si legge nelle motivazioni dell’ordinanza di custodia cautelare emessa lo scorso luglio dal gip Tea Verderosa a carico di Nicholas Lanzillotti, questi avrebbe acquisito tre sim card telefoniche, “allo scopo di impedire o comunque di rendere difficoltoso la riconducibilità a lui e ai suoi complici delle schede telefoniche usate per svolgere illecite attività” I reati sarebbero stati commessi in data prossima e anteriore al 2017.

L’avviso di conclusione indagini è stato notificato anche ad altre cinque persone presumibilmente coinvolte in episodi di spaccio di sostanza stupefacente, ai quali Leoci è del tutto estraneo.  Nei confronti degli stessi Lanzillotti, considerati personaggi di spicco dell’inchiesta, e di altri indagati, si procede separatamente. 

Nota dell'avvocato dell'indagato

Riportiamo di seguito una nota dell'avvocato Gianvito Lillo.

Si evidenzia che il mio assistito ha già chiarito del tutto quello che è accaduto in merito ai fatti in contestazione.  In particolare, l’indagato respinge con forza ogni accusa, tenuto conto della circostanza che la responsabilità penale è personale e nel caso di specie l’indagine è scaturita solo in quanto lo stesso è titolare del negozio, ma ciò non vuol dire che egli personalmente abbia attivato quelle schede, 

Nell’esercizio, operano più soggetti ma soprattutto il Sig. Leoci non si occupa personalmente di quel servizio. E’ stato già chiarito e documentato che i soggetti che hanno attivato le schede hanno prodotto copia di documenti d’identità, pertanto giammai si è indotto in errore alcuna compagnia telefonica, tra l’altro i dipnendenti dell’esercizio commerciale operano nel rispetto delle regole richieste per l’attivazione delle schede telefoniche. 

Da ultimo si segnala che anche dal punto di vista economico il costo delle schede in contestazione rispecchia esattamente quanto previsto, all’epoca, in termini di promozioni, dalle stesse compagnie telefoniche.  Questo innanzi, per dovere di verità e per evitare facili strumentalizzazioni di natura politica in attesa del corso della giustizia a cui il mio assistito si è affidato con assoluta fiducia. 
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sim clonate: avviso conclusione indagini a presidente consiglio comunale

BrindisiReport è in caricamento