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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Fasano

Colto in flagranza, un pescatore di datteri tenta inutilmente la fuga

E' una lotta senza fine quella alla pesca illegale dei datteri di mare, specie di molluschi bivalvi protetta, di cui è vietato il prelievo, la vendita ma anche il consumo. La Guardia Costiera domenica ha sorpreso e denunciato un altro pescatore di frodo. L'episodio si è verificato sulla litoranea tra Savelletri e Torre Canne

SAVELLETRI (Fasano) – E’ una lotta senza fine quella alla pesca illegale dei datteri di mare, specie di molluschi bivalvi protetta, di cui è vietato il prelievo, la vendita ma anche il consumo. La Guardia Costiera domenica ha sorpreso e denunciato un altro pescatore di frodo. L’episodio si è verificato sulla litoranea tra Savelletri e Torre Canne. Un componente ambito dell’offerta culinaria marinara, da molti anni ormai interdetto alle tavole dei ristoranti e a quelle familiari, perché la pesca dei datteri comporta la distruzione di vasti tratti di scogliera. Ma la domanda persiste, e l’offerta si adegua malgrado multe salate e denunce.

Datteri - Le attrezzature sequestrate-2Domenica il personale della Delegazione di spiaggia di Savelletri della Capitaneria di Porto di Brindisi ha concluso con un sequestro e una denuncia un servizio di controllo e osservazione nel tratto di costa nei pressi del marmificio Imarfa. La pattuglia al comando del maresciallo Roberto Cisternino ha individuato a ridosso della linea degli scogli le bolle rilasciate dall’erogatore di un autorespiratore ad aria. La traccia evidente della presenza di un datteraro che, pur operando a profondità minime, per manovrare la picozza e spaccare le rocce ha bisogno di restare immerso costantemente.

Agli operatori della Guardia Costiera non è rimasto che attendere l’emersione del pescatore di frodo. Infatti poco dopo il sommozzatore è tornato all’asciutto, portando con sé un retino gonfio di datteri (Lithophaga lithophaga, che vuole dire mangiatore di roccia, perché i datteri impiegano anni a scavare gallerie negli scogli utilizzando un acido che autoproducono). Al peso, successivamente, si accerterà che si trattava di cinque chili di prodotto che avrebbero fruttato almeno 150-200 euro al sub.

Datteri - Il bibombola del pescatore di frodo-2I militari sono intervenuti subito dopo, ma il retino sembrava scomparso. Infatti L.M. di 55 anni, originario di Monopoli, lo aveva rapidamente occultato in una vano nascosto della sua vettura, appositamente ricavato per celare i molluschi. Ma la perquisizione condotta dalla Guardia Costiera ha condotto alla scoperta del doppio fondo. A quel punto L.M ha tentato la fuga, portandosi dietro il corpo del reato, ma è stato bloccato. E’ seguita la denuncia a piede libero all’autorità giudiziaria per i reati di asportazione di datteri di mare e danneggiamento della struttura rocciosa coralligena della scogliera interessata.

Tutta l’attrezzatura del pescatore di frodo è stata sequestrata: una vecchia e pesante muta da lavoro, più resistente al contatto con gli scogli, un vecchio bibombola arrugginito, maschera e attrezzo per frantumare gli scogli ed estrarre i datteri dalle loro gallerie. Il comandante della Capitaneria di Brindisi, capitano di vascello Mario Valente, ha ricordato l’alta distruttività della pesca ai datteri di mare, mollusco che impiega 80 anni per raggiungere la maturità.

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