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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Spaccio e peculato, 4 anni e perdita del posto di lavoro per medico fasanese

BRINDISI – Spacciava Subutex e lo prelevava dalla Asl della quale era dipendente. Il tribunale, presidente Perna, giudici Aliffi e Testi, ha riconosciuto colpevole di entrambi i capi di imputazione Ottavio Narracci, medico fasanese, ex dirigente del Sert di Fasano, arrestato dai carabinieri il 20 novembre del 2008, e l’ha condannato a quattro anni e due mesi di reclusione. Andando anche oltre la richiesta della pubblica accusa, rappresentata da Milto De Nozza, che aveva proposto l’assoluzione dal reato di spaccio e la condanna per il solo peculato, quantificando la pena in due anni e quattro mesi. Una sentenza che ha lasciato di stucco il medico fasanese.

BRINDISI – Spacciava Subutex e lo prelevava dalla Asl della quale era dipendente. Il tribunale, presidente Perna, giudici Aliffi e Testi,  ha riconosciuto colpevole di entrambi i capi di imputazione Ottavio Narracci, medico fasanese, ex dirigente del Sert di Fasano, arrestato dai carabinieri il 20 novembre del 2008, e l’ha condannato a quattro anni e due mesi di reclusione. Andando anche oltre la richiesta della pubblica accusa, rappresentata da Milto De Nozza, che aveva proposto l’assoluzione dal reato di spaccio e la condanna per il solo peculato, quantificando la pena in due anni e quattro mesi. Una sentenza che ha lasciato di stucco il medico fasanese.

Il collegio ha riconosciuto le attenuanti generiche, ha condannato l’imputato al pagamento di quindicimila euro di multa e lo ha interdetto per cinque anni dai pubblici uffici, dichiarando anche l’estinzione del suo rapporto di pubblico impiego. A questo va aggiunto il risarcimento del danno che sarà quantificato in altra sede.

Narracci fu arrestato dai carabinieri il 20 novembre del 2008, quando era direttore del Sert di Fasano. Secondo l’accusa, all’epoca sostenuta da Silvia Nastasia e convalidata con il provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari emesso dal giudice per le indagini preliminari Simona Panzera, Narracci si appropriava del farmaco Subutex (serve per sopperire all’eroina ed evitare le crisi di astinenza) e lo rivendeva ai tossicomani che erano in cura presso il Sert da lui diretto. Da qui le ipotesi di detenzione di sostanze stupefacenti (poiché deteneva il Subutex nei suoi studi privati di Fasano e Ostuni, lo spaccio perché dava questo farmaco al di fuori delle regole previste dai Sert, e il peculato in quanto il Subutex era di proprietà dell’Asl).

Narracci nel corso del suo interrogatorio, nell’udienza del luglio scorso, sostenne che la morte del fratello, ucciso nel 2005 dall’eroina, gli aveva sconvolto la vita e da quel momento la sua attività di medico era stata finalizzata ad allontanare le persone dalla droga. “Non avevo certo bisogno di denaro. Io e mia moglie siamo benestanti”, disse ai giudici. E si difese affermando che spesso riceveva i tossicodipendenti nei suoi studi, ma a volte anche fuori, perché tanta gente insospettabile, non gradiva di essere schedata nel Sert. E fece gli esempi di un carabiniere tossicodipendente, di un ingegnere, e di altri insospettabili.

I suoi difensori, avvocati Cesarina Mitaritonna e Gianvito Lillo, hanno chiesto l’assoluzione da entrambi i capi di imputazione, mentre l’avv. Massimo Manfreda, in rappresentanza dell’Asl costituitasi parte civile, ha sostenuto la sussistenza di entrambi i reati. Il processo è iniziato alle 15 e si è concluso poco dopo le 19.

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