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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca San Vito dei Normanni

Sparatoria fuori dal bar: un fermo nella notte per tentato omicidio

Francesco Turrisi, 42 anni, di San Vito dei Normanni si è costituito presentandosi al comando dei carabinieri: è stato sottoposto all'esame stub e condotto in carcere. Ferito alle gambe Rocky Ancora di 33 anni: è ricoverato in Ortopedia al Perrino. Futili motivi alla base del litigio

SAN VITO DEI NORMANNI - Cinque colpi di pistola esplosi in sequenza contro un uomo che era fuori da un bar, a San Vito dei Normanni, poi la fuga nel tentativo di sottrarsi all'arresto: Francesco Turrisi, 42 anni, si è costituito presentandosi negli uffici del comando compagnia dei carabinieri di San Vito, quattro ore più tardi. E' accusato di tentato omicidio ai danni di Rocky Ancora, 33 anni, anch'egli di San Vito, rimasto ferito alle gambe, ed è stato condotto nel carcere di Brindisi.

TURRISI Francesco, classe 1976-2La sparatoria

Turrisi è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto, dopo l'esito dell'esame dello stub,  il cosiddetto “guanto di paraffina”, che permette di reperire tracce di nitrato di ammonio e materiale esplodente su epidermide e vestiti. 

Stando a quanto hanno accertato i carabinieri, Turrisi, volto noto per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti, avrebbe avuto prima un litigio con un uomo di 33 anni di San Vito, all'esterno dell'esercizio commerciale che si trova in via Carovigno, poi sarebbe andato via per ritornare nel bar impugnando l'arma per far fuoco esplodendo cinque colpi calibro 6,35.

I due a quanto pare non si conoscevano di persona. Turrisi sarebbe stato chiamato da terze persone, dopo che Ancora avrebbe iniziato a dare fastidio ai clienti del bar. Una volta sul posto, Turrisi avrebbe richiamato all'ordine l'altro. Ma Ancora gli avrebbe detto: "Tu non sei nessuno". Da qui la vendetta a colpi di pistola.

Il ferito

Quattro colpi hanno ferito alle gambe l'uomo che si trova ora ricoverato nel reparto di Ortopedia dell'ospedale Antonio Perrino di Brindisi. Rocky Ancora non è in pericolo di vita. Potrebbe essere ascoltato nelle prossime ore per chiarire il movente alla base della sparatoria. Movente che, allo stato, è stato qualificato come futili motivi dai militari e potrebbe costituire un'aggravante rispetto all'accusa di tentato omicidio. La pistola è risultata giocattolo, modificata e quindi in grado di sparare: un colpo inesploso era ancora in camera di cartuccia. E' stata posta a sequestro. Non è chiaro chi abbia fornito a Turrisi l'arma o se la pistola fosse nella sua disponibilità, nascosta in altri luoghi.

La fuga e il fermo 

Foto pistola arresto TURRISI-2

Subito  dopo la sparatoria  Turrisi si era nascosto a casa di un amico, fingendo un litigio con la moglie: era stato già identificato dai carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, agli ordini del capitano Diego Ruocco. Essendo braccato dai militari ha preferito presentarsi spontaneamente al comando.  L'udienza di convalida del fermo davanti al gip del Tribunale di Brindisi si svolgerà nelle prossime 48 ore.  Turrisi affronterà l'interrogatorio alla presenza dell'avvocato Andrea D'Agostino, nominato difensore di fiducia.

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