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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Spari contro bar di fratello del pentito

BRINDISI - Due colpi di fucile calibro 12 sono stati esplosi durante la notte scorsa contro la saracinesca del Cafè Monik di Vito Passaseo in via Sant'Angelo a Brindisi. Solo uno, però, è andato a segno perforando la vetrina. Ad accorgersi del foro lo stesso proprietario questa mattina quando ha aperto l'esercizio pubblico. Passaseo ha immediatamente richiesto l'intervento del 113. Sul posto si sono portati gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Brindisi insieme ai colleghi della polizia scientifica che hanno proceduto con i rilievi di rito.

BRINDISI - Due colpi di fucile calibro 12 sono stati esplosi durante la notte scorsa contro la saracinesca del Cafè Monik di Vito Passaseo in via Sant'Angelo a Brindisi. Solo uno, però, è andato a segno perforando la vetrina. Ad accorgersi del foro lo stesso proprietario questa mattina quando ha aperto l'esercizio pubblico. Passaseo  ha immediatamente richiesto l'intervento del 113. Sul posto si sono portati gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Brindisi insieme ai colleghi della polizia scientifica che hanno proceduto con i rilievi di rito.

Sul posto è stata trovata una cartuccia ma da quanto hanno accertato i poliziotti ascoltando alcuni testimoni i colpi esplosi sono stati due. Il proprietario del bar, fratello del collaboratore di giustizia Giuseppe Passaseo (ma tra i due ci sono condotte e scelte di vita nette e separate), anche lui barista, ex affiliato della Scu, è stato ascoltato dai poliziotti ma avrebbe dichiarato di non aver mai ricevuto minacce o richieste estorsive e di non essere stato avvicinato da malviventi.

Per la ricerca del movente, però, non si esclude nessuna pista, specie per il legame di parentela che lega Vito Passaseo con il pentito brindisino. Potrebbe anche essersi trattato di una bravata considerato che durante la notte scorsa sono anche stati sparati colpi di arma da fuoco contro i lampioni di via Benvenuto Cellini, nel vicino quartiere Sant'Elia, ma i poliziotti ci credono poco. Saranno ulteriori indagini a fare chiarezza sulla vicenda.

Sta di fatto che l'attentato giunge ad alcune ore di distanza dalla prima sentenza per l'indagine Last Minute, sfociata il 28 dicembre del 2010 in un blitz con numerosi fermi. Appunto ieri le prime condanne con rito abbreviato davanti al giudice dell'udienza preliminare Ines Casciaro. Sono anche del collaboratore Giuseppe Passasseo oltre che di Ercole Penna ed altri pentiti le rivelazioni utilizzate dalla Mobile di Brindisi per quel blitz.

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