rotate-mobile
Cronaca Torchiarolo

Spari per una storia di presunti abusi

TORCHIAROLO - Ci sono alcuni retroscena scabrosi, per quanto tutti da valutare, dietro all’apparentemente folle gesto di un operatore scolastico che in un giorno d’estate, al culmine di una lite famigliare, ha impugnato una pistola e sparato in aria. La ragione (si tratta di un racconto di parte sul quale è necessario mantenere tutte le cautele del caso) starebbe tutta in un atteggiamento molesto tenuto dall’ex suocero nei riguardi della fidanzatina del figlio.

TORCHIAROLO - Ci sono alcuni retroscena scabrosi, per quanto tutti da valutare, dietro all’apparentemente folle gesto di un operatore scolastico che in un giorno d’estate, al culmine di una lite famigliare, ha impugnato una pistola e sparato in aria. La ragione (si tratta di un racconto di parte sul quale è necessario mantenere tutte le cautele del caso) starebbe tutta in un atteggiamento molesto tenuto dall’ex suocero nei riguardi della fidanzatina del figlio.

Una ragazza sedicenne che avrebbe subito avance dal nonno del suo ragazzo, che in auto le stava dando un passaggio da Brindisi a Torchiarolo. La vicenda è complessa ed è tutta esplicata in una denuncia formulata dalla giovane, oltre che riepilogata stamattina da Andrea Reina, 41enne difeso dall’avvocato Ladislao Massari, arrestato su ordinanza di custodia cautelare per i colpi di pistola esplosi il 21 luglio scorso in via Marconi.

Reina è stato sottoposto oggi a interrogatorio di garanzia dal giudice Giuseppe Licci, alla presenza del pm Pierpaolo Montinaro. Nei giorni precedenti il fatto, a quanto pare, il nonno (un pensionato di Brindisi) stava accompagnando la fidanzatina del nipote (anche lei brindisina) a Lendinuso dove Reina e figlio trascorrevano l’estate, in riva al mare.

Durante il tragitto, così ha detto la sedicenne, l’anziano avrebbe allungato le mani. Lei avrebbe fatto partire una chiamata per chiedere aiuto. All’arrivo a destinazione sarebbe quindi scoppiata una discussione accesa, una volta emersi i particolari inquietanti, per voce di colei che a quanto pare aveva subito le attenzioni indesiderate dell’anziano.

Reina, ha spiegato al gip, ha perso la testa. Si è procurato un’arma, una calibro 7.65, e ha fatto fuoco, mirando al cielo e senza l’intenzione di ferire nessuno. Reina è stato poi identificato, sulla base di indagini compiute dai militari dell’Arma e sottoposto a custodia cautelare. Nel frattempo la sedicenne ha trovato il coraggio di formulare querela, consegnando agli investigatori la propria verità.

Sull’antefatto sono in corso approfondimenti investigativi. Sugli spari in luogo pubblico e la detenzione illegale dell’arma, i reati contestati a Reina, non v’è nulla da dire. Se non che la gravità dei motivi scatenanti di quella ingiustificabile reazione potrebbero in qualche modo fornire una spiegazione all’atteggiamento del 41enne che ha comunque ammesso gli addebiti e che ha dato la propria disponibilità a collaborare anche per risalire a colui il quale gli ha procurato la pistola.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Spari per una storia di presunti abusi

BrindisiReport è in caricamento