rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Torre Santa Susanna

Storia esemplare di un palasport a pezzi

TORRE SANTA SUSANNA – Il deposito molto prossimo dell’esito di un lodo arbitrale dovrebbe chiudere, al di là degli esiti del procedimento civile (già favorevole al Comune) e penale, ancora in fase di indagini, l’annosa vicenda del palazzetto dello sport di Torre Santa Susanna, una delle ragioni di conflitto tra l’attuale amministrazione e quella precedente del sindaco Francesco Friolo. Una storia assai poco edificante, bisticcio di parole visto che si tratta delle modalità di realizzazione di un’opera pubblica che, stando alle perizie, dovrebbe essere demolita prima ancora di essere inaugurata, visti i gravi difetti strutturali rilevati dai consulenti tecnici. La domanda è se l’amministrazione comunale riuscirà ad ottenere concretamente i risarcimenti del caso.

TORRE SANTA SUSANNA – Il deposito molto prossimo dell’esito di un lodo arbitrale dovrebbe chiudere, al di là degli esiti del procedimento civile (già favorevole al Comune) e penale, ancora in fase di indagini, l’annosa vicenda del palazzetto dello sport di Torre Santa Susanna, una delle ragioni di conflitto tra l’attuale amministrazione e quella precedente del sindaco Francesco Friolo. Una storia assai poco edificante, bisticcio di parole visto che si tratta delle modalità di realizzazione di un’opera pubblica che, stando alle perizie, dovrebbe essere demolita prima ancora di essere inaugurata, visti i gravi difetti strutturali rilevati dai consulenti tecnici. La domanda è se l’amministrazione comunale riuscirà ad ottenere concretamente i risarcimenti del caso.

La faccenda comincia nel 2004 con l’inizio dei lavori, l’amministrazione è quella di centrodestra di Francesco Frioli. La prima imprese aggiudicataria rinuncia, la seconda accetta, per poi rinunciare in seconda battuta, l’appalto va alla terza impresa, la Fratelli Sale Srl. Che ci siano problemi è evidente già in sede di prime verifiche: i collaudatori e il direttore dei lavori rilevano che l’opera non è conforme al progetto, ma poi finiscono col firmare i Sal (stati di avanzamento lavori). Non è tutto: con perizia di variante, l’impresa ottiene ben 400mila euro, quasi la cifra necessaria per un altro impianto sportivo.

L’amministrazione stava per liquidare quella somma pur essendo la stessa molto superiore al tetto stabilito per le trattative private, l’opposizione solleva la questione, e alla fine la giunta Frioli risolve il problema suddividendo in due gli oneri di variante, e versa la somma alla Eredi Sale Srl. Nel 2010 avvengono l’inaugurazione e il collaudo dell’opera.

La nuova amministrazione del sindaco Costantino Galasso e l’assessore al contenzioso Serena Missere trovano tra le eredità della precedente amministrazione e devono occuparsi di una richiesta di lodo arbitrale della Eredi Sale Srl per una somma pretesa di ben 700mila euro per il mancato ritiro dell’immobile. Siamo alla beffa. L’impresa vanta crediti presunti per guardiania fissa ed altre spese che avrebbe sopportato nelle more della consegna al Comune, ma in quel periodo avvengono vari furti ai danni del palazzetto, e il comandante protempore della stazione carabinieri rileva che di sorveglianza ve ne è in realtà ben poca.

Nel 2011 una tempesta di vento si abbatte sulla provincia di Brindisi, e a Torre Santa Susanna scoperchia quasi completamente il palasport mai aperto alle attività. I vigili del fuoco interventi per la messa in sicurezza rilevano una serie di problemi piuttosto gravi. Attorno al palazzetto che non viene mai consegnato alle attività sportive il centrodestra, ora all’opposizione, scatena un fuoco di fila di polemiche contro la giunta Galasso, pur avendo gestito la realizzazione dell’opera sin dall’inizio. Il sindaco Galasso, dopo i danni causati dagli eventi atmosferici, traccia una cronistoria dell’opera e invia tutto l’incartamento alla procura di Brindisi (il pm è Raffaele Casto).

Il centrodestra insiste nelle polemiche, ma il giudice civile cui l’amministrazione comunale in carica nel frattempo si è rivolta, affida ad un consulente d’ufficio il compito di valutare la struttura e l’esecuzione dei lavori. Ne risulta una perizia tecnica di una ottantina di pagine in cui si conclude che il palasport di Torre Santa Susanna è pieno di difetti. Alle stesse conclusioni giunge anche il consulente tecnico d’ufficio del pm. Ma intanto l’impresa preme per l’arbitrato. Il sindaco e l’assessore Serena Missere però chiedono e ottengono dal giudice civile il sequestro conservativo dell’immobile per un importo di 300mila euro. Provvedimento di difficile esecuzione perché non si conosce la nuova sede dell’impresa.

In questa situazione si è giunti alla conclusione anche del lodo arbitrale, in cui il Comune ha chiesto il rigetto dell’istanza della Fratelli Sale Srl. Se anche l’arbitrato sarà favorevole al Comune, chi pagherà per il palazzetto in cui non si potrà mai mettere piede, salvo costosissimi interventi?

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Storia esemplare di un palasport a pezzi

BrindisiReport è in caricamento