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Cronaca

Scuole in agitazione: autogestione al "Marzolla", sciopero al "Pepe" di Ostuni

Sta cominciando a Brindisi e provincia una nuova fase della protesta negli istituti superiori contro la bozza di riforma proposta dal governo Renzi, la cosiddetta "Buona Scuola". Dopo lo sciopero generale dello scorso venerdì, il Liceo classico "Benedetto Marzolla" è stato prima occupato dagli studenti, per poi passare all'autogestione

BRINDISI - Sta cominciando a Brindisi e provincia una nuova fase della protesta negli istituti superiori contro la bozza di riforma proposta dal governo Renzi, la cosiddetta "Buona Scuola". Dopo lo sciopero generale dello scorso venerdì, il Liceo classico "Benedetto Marzolla" è stato prima occupato dagli studenti, per poi passare all'autogestione concordata con la dirigente scolastica, nella fascia oraria compresa tra le 8 e le 19. Stamani gli studenti del Liceo scientifico "Ludovico Pepe" di Ostuni, dopo  chiesto alla dirigente scolastica di poter attuare l'autogestione e ricevendone una risposta negativa, hanno scioperato riunendosi in uno spazio all'aperto, alla periferia della città. Ecco di seguito il documento sull'autogestione diramato dagli studenti del "Marzolla" di Brindisi.

Come studenti del Liceo Classico B. Marzolla di Brindisi intendiamo fare chiarezza riguardo al movimento nato negli scorsi giorni e ancora in atto IMG_6113-2nella nostra scuola. Innanzitutto comunichiamo la nostra scelta, nell'assemblea d'istituto svolta lunedì scorso, di portare avanti una forma di mobilitazione permanete nella settimana corrente. Il nostro obiettivo è ripensare e vivere la nostra scuola a 360 gradi: dal punto di vista didattico-formativo, rispondendo alle mancanze del sistema d'istruzione pubblica tramite lezioni assembleari autogestite su temi di interesse comune, per quanto riguarda l'aggregazione e la possibilità di esprimersi culturalmente, considerando la scuola come un luogo inclusivo che dia sfogo agli interessi e alle attitudini di ognuno, e sul piano della democrazia.

Abbiamo creduto fortemente nell'attuazione di un radicale cambiamento del modo di vivere e concepire la scuola di ognuno di noi, e pensato che una trasformazione così radicale e concreta non possa non passare da una azione forte e ricca di significato come l'occupazione, intesa come totale appropriazione e autogestione di spazi, tempi e contenuti.  Tutto ciò non è solo finalizzato a sperimentare e dimostrare che è possibile costruire un modello di scuola alternativo dal basso, ma anche e soprattutto per raggiungere all'interno della nostra scuola degli importanti obiettivi che portino a un cambiamento effettivo e duraturo negli anni.

IMG_6111-2Abbiamo costruito questo percorso insieme, restituendo a noi studenti il vero significato della comunità e includendo in questo percorso tutte le componenti che con noi vivono quotidianamente la scuola: dirigente, docenti, personale Ata, genitori. Auspichiamo di essere la miccia che farà accendere il movimento studentesco del nostro territorio, inseriti all'interno di un panorama nazionale che quanto più necessita oggi di una forte e coesa risposta dalle scuole ai continui attacchi che vengono fatti alla scuola pubblica e a noi studenti.

In seguito a una sola notte di occupazione, abbiamo suscitato l'interesse di istituzioni e opinione pubblica: nella giornata di martedì abbiamo ricevuto le visite del Provveditore agli studi Vincenzo Melilli, delle forze dell'ordine, del Presidente della Provincia Maurizio Bruno e la Dirigente della Provincia responsabile delle politiche giovanili Fernanda Prete. La forza della nostra forma di protesta ha portato le istituzioni e la nostra dirigente ad accogliere le nostre esigenze e costruire una soluzione che rispettasse entrambe le diverse posizioni.

Una volta che ci è stata assicurata una completa garanzia riguardo l'attuazione delle nostre richieste, abbiamo discusso sulla decisione di accettare il “compromesso” presentatoci che prevedeva un autogestione continuata dalle 8,00 alle 19,00, senza alcuna limitazione al nostro programma stabilito, per il resto della settimana.

In virtù della sicurezza di ottenere le rivendicazioni da noi proposte (aula autogestita, un’ora di altra-didattica a settimana, commissioni paritetiche), abbiamo preso la democratica decisione di disoccupare e proseguire con l'autogestione. Fondamentale è infatti per noi, costruire un percorso partecipato e condiviso dall'intera comunità studentesca e dalle altre componenti che vivono la scuola.

Il programma quindi prosegue, con un calendario fitto di attività e impegni mattutini e pomeridiani. Siamo fieri delle nostre decisioni e delle modalità da noi promosse, consapevoli dei risultati a cui ci stanno portando. Con la nostra mobilitazione stiamo lanciando un messaggio all'esterno, alla città e a tutto il Paese, dimostrando quanto una comunità abbia la possibilità di svegliarsi, organizzarsi e determinare il proprio presente e il proprio futuro. (Gli studenti in mobilitazione del Liceo Classico B. Marzolla di Brindisi)

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