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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Sud critico, ma non zavorra d’Italia

BRINDISI - Smontare gli stereotipi, i falsi idoli, i teoremi che riguardano il Sud non è certamente semplice. Gianfranco Viesti, docente di Economia applicata presso l’Università degli Studi di Bari l’ha fatto ieri sera presso l’Hotel Orientale.

BRINDISI - Smontare gli stereotipi, i falsi idoli, i teoremi che riguardano il Sud non è certamente semplice. Gianfranco Viesti, docente di Economia applicata presso l’Università degli Studi di Bari l’ha fatto ieri sera presso l’Hotel Orientale, presentando il suo ultimo libro “Il Sud vive sulle spalle dell’Italia che produce. Falso!” (Editore Laterza, 2013, p. 95- euro 9,00) nel corso di un dibattito organizzato dall’associazione politico-culturale Left. Presentando l’ultimo lavoro dell’economista barese, l’associazione ha voluto così parlare del Mezzogiorno. Al dibattito hanno partecipato Alessandro Laterza, vice presidente nazionale di Confindustria, Giuseppe Acierno, amministratore unico di Aeroporti di Puglia e presidente del Distretto Aerospaziale Pugliese e Carmine Dipietrangelo, presidente di Left.

Il prof. Viesti ha voluto, nel suo saggio, dimostrare la falsità di tutta una serie di luoghi comuni che da tempo ormai colpiscono il Sud. Primo tra tutti quello che ha dato il titolo al volume e secondo il quale senza il Sud l’Italia sarebbe più ricca e crescerebbe di più. Tra gli altri luoghi comuni che il prof. Viesti ha confutato ieri, quello secondo cui le regioni del Sud “divorerebbero” fiumi di denaro, denaro sottratto al Nord che produce. Un Nord costretto a mantenere i meridionali. I soldi destinati al Sud sarebbero poi, secondo questi luoghi comuni, destinati a finire nelle mani delle organizzazioni criminali e delle classi politiche meridionali, viste come corrotte, inette e incapaci. I meridionali stessi sarebbero infine diversi dagli altri italiani, privi di senso civico, familisti e con una storia e una cultura a sé.

Per Viesti questo “teorema meridionale” duro da smontare, è falso. Falso come le tante false certezze che la collana “Idolà” della Laterza, della quale il libro dell’economista fa parte, vuole confutare. Smontare i teoremi quindi per importanti finalità, tra le quali suscitare interesse per comprendere come stanno davvero le cose nel nostro paese e stimolare dibattiti su cosa si possa fare per cambiarle.

Ad aprire il dibattito di Left, il suo presidente. Dipietrangelo ha esordito affermando che quando un mese fa decise di organizzare questa presentazione per parlare del Mezzogiorno, pensava che l’Italia avrebbe avuto già un governo. “Parlare di Mezzogiorno non è facile in questo contesto di crisi istituzionale. Voglio che si affrontino i problemi dell’Italia, delle famiglie, dei giovani. Tra le questioni vere di questa crisi c’è il Mezzogiorno che chiede più governo, più politiche nazionali pubbliche entro le quali si risolveranno le sue stesse politiche. Recessione, disoccupazione giovanile e femminile, povertà, hanno una dimensione nazionale, ma nel Mezzogiorno hanno una loro specificità”.

“Viesti – ha proseguito Dipietrangelo - è uno dei pochi economisti intellettuali meridionali che non molla il tema: tutte le sue analisi in questi anni hanno affrontato i problemi del Sud fuori dall’accondiscendenza all’andazzo. Ha saputo vedere pregi e difetti dei meridionali. Ha visto nelle politiche nazionali il punto di svolta per il Sud. Nei luoghi comuni che individua ci sono verità e contraddizioni del Mezzogiorno. Il Sud può farcela se si libera dai luoghi comuni e con le politiche nazionali. Le argomentazioni di Viesti non sono né indulgenti né rassegnate. Il teorema è falso ma ci sono anche delle verità che richiedono che il Sud si ripensi”.

Dopo l’intervento di Dipietrangelo, Alessandro Laterza ha parlato dell’impatto devastante della crisi su scala europea e nazionale, crisi che ha un’intensità più forte nel Mezzogiorno, della perdita di sette punti Pil tra il 2007 e il 2011, della perdita di circa 300.000 occupati e della mancanza di prospettive di sviluppo. “Uno degli scopi del libro è di accendere l’attenzione dei meridionali”, afferma Laterza. “ Non possiamo lamentare una carenza di attenzione se noi stessi non poniamo il problema”. Il vice presidente di Confindustria ha continuato il suo intervento confutando l’informazione secondo cui le imprese del Sud sono travolte da ondate d’incentivi: “E’ dal 2010 che le imprese del Sud prendono meno incentivi di quelle del Nord. Sono dati di contabilità pubblica”.

Degli incentivi per il potenziamento dell’aerospazio, della difficoltà da parte delle aziende a trovare figure specializzate nel settore e del calcolo del valore delle esportazioni, ha parlato invece l’amministratore di Aeroporti di Puglia, Giuseppe Acierno. Dopo l’intervento di Acierno, il prof. Viesti ha esordito dicendo: “Rimango fermo sull’idea che per farsi sentire non bisogna gridare. Bisogna dire, con voce pacata, le cose chiaramente. Anche con delle aggettivazioni meritate. Ai giovani non conviene studiare queste cose, non si fa carriera, non si trovano simpatie. Bisogna però dirle. Lo scopo di questo libro è di portare il tema alla gente”.

Poi il prof. Viesti ha parlato dell’operazione politica della Lega, operazione che vuole creare sfiducia sui meridionali. “Bisogna evitare di essere troppo teneri con noi stessi. Non dobbiamo nasconderci nulla, non dobbiamo difendere il Sud solo perché è il Sud. Neanche dirci però che il Sud è così. Autocritica quindi, ma anche orgoglio per ciò che facciamo in queste condizioni. Non possiamo accettare che siano ridicolizzate le nostre cose”. Viesti ha continuato poi affermando che non serve un partito del Sud, che qualunque sia l’appartenenza politica non si possono fare più sconti e che bisogna parlare dei propri figli, pensare al loro futuro, avere uno sguardo lungo come negli anni Sessanta ma anche pensare all’immediato.

Poi l’economista ha parlato del ruolo fondamentale dell’Università e dell’importanza di formare giovani qualificati. Il prof. Viesti ha concluso il suo intervento parlando del peggioramento delle classi dirigenti del Sud, peggioramento in linea con quello del resto d’Italia, e del bisogno di rileggere la storia rivalutando anche sindaci come Bassolino. “In questo momento le cose sono drammatiche. Sono spaventato da ciò che succede al Sud, ma non possiamo permetterci il lusso della sfiducia.. E’ il momento di reagire,di ricostruire la fiducia”. Al termine del dibattito, Dipietrangelo ha annunciato la prossima iniziativa di Left del 18 maggio che riguarderà la nuova questione urbana.

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