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Cronaca Ostuni

"Sul crocefisso una prova di forza"

OSTUNI - La questione della delibera che esclude dall'aula consiliare del Comune di Ostuni il crocefisso, oggetto di dibattito e polemica politica negli utlimi giorni, registra anche un intervento che arriva dall'opposizione. E' la consigliera comunale del Pdl, Adele Milone, a parlare oggi sul caso: “Come trasformare un tema delicato che compete la sfera religiosa di amministratori e cittadini, in una prova di forza e dominio nei confronti della propria maggioranza”, accusa la Milone, che descrive la delibera "anticrocifisso" una bolla papale del sindaco

OSTUNI - La questione della delibera che esclude dall'aula consiliare del Comune di Ostuni il crocefisso, oggetto di dibattito e polemica politica negli utlimi giorni, registra anche un intervento che arriva dall'opposizione. E' la consigliera comunale del Pdl, Adele Milone, a parlare oggi sul caso: “Come trasformare un tema delicato che compete la sfera religiosa di amministratori e cittadini, in una prova di forza e dominio nei confronti della propria maggioranza”, accusa la Milone, che descrive la delibera "anticrocifisso" una bolla papale del sindaco Tanzarella.

Secondo Adele Milone, " l’occasione di tale deliberazione, riferibile a temi eticamente sensibili, è stata trasformata dal primo cittadino in una sorta di banco di prova, atto  a dare pubblica dimostrazione dell’ assoluta capacità di dominare la propria maggioranza, facendosi letteralmente beffe di storia, tradizioni e cultura dei suoi componenti.  Non ci preoccupa solamente il contenuto della delibera, che non va a inibire l’esposizione di un simbolo religioso, ma vuole cancellare l’iconografia delle radici giudaico-cristiane della comunità ostunese in nome della ragion di maggioranza politica".

"Risulta assolutamente preoccupante, piuttosto, la capacità del sindaco Tanzarella di imporre tale decisione a consiglieri di nota appartenenza cattolica, come Fabrizio Putignano e Angelo Melpignano, già  priore della Confraternita della Madonna del Carmine di Ostuni. E questo, nonostante il capogruppo Pomes avesse invocato la libertà di coscienza. Evidentemente - conclude Adele Milone - la militanza di questi ultimi nel mondo cattolico è divenuta, nel tempo, il luogo della acquisizione del consenso elettorale, scimmiottando il proprio sindaco laico che non perde occasione di trasformare ogni anno le celebrazioni di Sant’Oronzo in una sorta di comizio elettorale. Basta che il sindaco si alzi in piedi durante il consiglio comunale, che ognuno dei suoi adepti è pronto a rinnegare non solo quanto concordato nei lavori delle commissioni istruttorie, ma decenni di militanza".

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