Tagliavano le macchie sulle dune del Parco regionale per scopi balneari
Stavano tagliando la macchia mediterranea alle spalle delle dune di Lido Stella, quasi certamente per ampliare lo spazio destinato alle attività balneari. Tutto ciò sul litorale del parco regionale delle Dune Costiere tra Torre Canne e Torre S. Leonardo
OSTUNI - Stavano tagliando la macchia mediterranea alle spalle delle dune di Lido Stella, quasi certamente per ampliare lo spazio destinato alle attività balneari. Tutto ciò sul litorale del parco regionale delle Dune Costiere tra Torre Canne e Torre S. Leonardo, un’aggravante al danno arrecato all’ambiente naturale. I carabinieri forestali del comando stazione di Ostuni hanno denunciato alla procura della Repubblica di Brindisi quattro persone, tre sorprese a tagliare la vegetazione con le motoseghe, e il gestore dello stabilimento balneare.
Non vi era infatti alcuna autorizzazione per il taglio della macchia mediterranea. Pertanto M.P. di 46 anni di Fasano, D.P. anch’egli 46enne e di Fasano, C.G. di Ostuni, 50 anni, trovati al lavoro con le motoseghe, e C.V. di 54 anni, di Cisternino, titolare della concessione balneare, dovranno rispondere di concorso in deturpamento di bellezze naturali ed in area protetta, nonché per violazione del codice dei beni culturali e del paesaggio (artt. 733-bis e 734 del codice penale, artt. 142 e 146 decreto legislativo 42/2004), nonché delle norme di salvaguardia del Parco Regionale delle Dune Costiere.
I Carabinieri forestali hanno quindi posto i sigilli ad un’ area di 370 metri quadri, sulla quale erano in corso i tagli abusivi, “nel probabile tentativo di illecito sfruttamento a fini turistico-balneari. Insieme al bosco, sono state sequestrate anche le motoseghe utilizzate dagli operai. La difesa della vegetazione mediterranea (soprattutto ginepro, fillirea, mirto e lentisco) costituisce un presupposto imprescindibile per la salvaguardia del delicato equilibrio ecologico delle dune, elemento caratteristico del Parco Regionale che si estende lungo il litorale dei Comuni di Fasano e Ostuni”., sottolinea un comunicato dell’Arma.
“La costante vigilanza dei Carabinieri forestali, in sinergia con l’ente gestore del Parco, consente di preservare questo habitat particolare nella provincia di Brindisi, evitando che lo sfruttamento illegale a fini pseudo-turistici vada a compromettere, oltre alla valenza naturalistica, anche quella turistica vera e legale del suo paesaggio”.