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Cronaca Cellino San Marco

Tangenti a Cellino: giudizio immediato per Cascione e i suoi ex assessori

Ci sono l’ex sindaco Francesco Cascione e quattro dei cinque esponenti della sua giunta di centrodestra fra i nove indagati nei confronti dei quali il gip di Brindisi, Paola Liaci, ha disposto il giudizio immediato nell’ambito dell’inchiesta, denominata “Do ut des”, su un giro di tangenti e appalti pilotati nel comune di Cellino San Marco

BRINDISI – Ci sono l’ex sindaco Francesco Cascione e quattro dei cinque esponenti della sua giunta di centrodestra fra i nove indagati nei confronti dei quali il gip di Brindisi, Paola Liaci, ha disposto il giudizio immediato nell’ambito dell’inchiesta, denominata “Do ut des”, su un giro di tangenti e appalti pilotati nel comune di Cellino San Marco: fatti che si sarebbero verificati fino allo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, nel maggio del 2014.

Il prossimo nove ottobre, oltre all’ex primo cittadino, dovranno comparire dinanzi al tribunale in composizione collegiale gli ex assessori:Gabriele Elia, 32 anni, con delega ai Servizi sociali, difeso da Giancarlo Camassa; Gianfranco Quarta, 58 anni, con delega al Commercio e alle Attività produttive; Corrado Prisco, 50 anni, ex vicesindaco con delega ai Lavori Pubblici e ai Parchi pubblici; Gianfranco Pezzuto, 38 anni, con delega al Bilancio, all'Annona e ai Tributi.

Si presenteranno davanti al giudice anche gli imprenditori Tommaso Ricchiuto, di Lecce, e Alfredo Bruno di Calimera (Lecce). E poi, il consulente Omero Molendini Macchitella e Francesco Francavilla, titolare del chiosco al centro delle indagini. Tutti questi sono tuttora sottoposti agli arresti domiciliari. Lo scorso 23 giugno, Cascione aveva reso piena confessione in merito alle accuse contestategli. Era stato arrestato insieme ad altre 13 persone il 10 aprile scorso dai carabinieri del reparto operativo di Brindisi. Sono 21 in tutto gli indagati. 

Entro quindici giorni dalla notifica gli imputati possono scegliere se chiedere di essere ammessi a riti alternativi, quindi se patteggiare o chiedere di essere giudicati con rito abbreviato. Le indagini sono state condotte per oltre un anno e mezzo dai carabinieri del comando provinciale di Brindisi, sotto la regia del Pm Antonio Costantini. 
 

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