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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

I veleni di Brindisi: arriva la Commissione parlamentare d'inchiesta

Tappa a Micorosa. Tre giorni in Puglia per visite nei Siti inquinati di interesse nazionale e audizioni con istituzioni locali, magistratura, Arpa, Regione Puglia e associazioni ambientaliste

BRINDISI – Arriva in Puglia la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali, e tra le tappe della visita conoscitiva c’è ovviamente anche il Sin di Brindisi con il suo hot spot emblematico di veleni industriali, la discarica Micorosa, dove i commissari giungeranno nel primo pomeriggio del 9 marzo. Si potrebbe dire che è emblematico anche l’esito della gara d’appalto per la bonifica e la messa in sicurezza del sito, aggiudicato con un ribasso del 74 per cento, rallentato poi da un contenzioso amministrativo tra imprese concorrenti.

Il petrolchimico e la discarica Micorosa-2Il contenzioso - Tuttavia lo scorso 4 novembre, ricordiamo, i giudici della sezione di Lecce, presidente Antonio Cavallari, hanno respinto il ricorso presentato dagli avvocati della società arrivata seconda, la “Trs Servizi Ambiente” (rappresentata in giudizio da Ernesto Sticchi Damiani) capofila dell’associazione temporanea costituita da  Salvaguardia Ambientale Spa, Treerre Spa, Dalcas Spa, Sinnica Service Srl. Qualche mese prima era stata bocciata la richiesta di sospensiva dopo l’aggiudicazione della gara alla  Comeap, consorzio stabile Mediterraneo Appalti, difesa dagli avvocati Fabio Patarnello e Luigi Mariano, scattata dopo il ribasso sconcertante che aveva ridotto da 48 a 13 milioni l’importo dei lavori.

Il progetto - Alla conferma dell’aggiudicazione della gara alla Comeap sarebbe dovuta seguire la consegna dell’area da parte del Comune di Brindisi, e la presentazione del progetto esecutivo al Ministero dell’Ambiente con cui l’aggiudicataria deve illustrare come intende eseguire la copertura tombale del milione e mezzo circa di rifiuti tossici, incapsulandola in un gigantesco sarcofago con il concorso finanziario di Syndial, società del gruppo Eni proprietaria dell’area confinante, che deve intervenire con 20 milioni di euro, in virtù di un accordo siglato il 26 marzo 2014 tra Comune di Brindisi, Regione Puglia e la stessa Syndial.

discarica micorosa 3-2Pubblico e privato insieme - L’accordo procedimentale di programma prevede la messa in sicurezza permanente dell’area Micorosa e delle aree Syndial esterne allo Stabilimento petrolchimico site nel Sin di Brindisi. Con l’accordo, le Parti hanno condiviso le modalità per la realizzazione coordinata delle opere, le attività di collaudo e la gestione delle attività connesse al post operam. E’ è prevista, inoltre, l’istituzione di una cabina di regia composta da rappresentanti della Regione Puglia, del Comune di Brindisi, di Syndial e del Ministero dell’Ambiente per il coordinamento delle attività e verifica avanzamento.

Il valore stimato dell’accordo, come già detto, era di circa 68 milioni di euro, di cui 20 in capo a Syndial. Nel dettaglio, il Comune di Brindisi, in qualità di soggetto titolare del procedimento di bonifica della discarica Micorosa, ha avviato la progettazione delle opere per la messa in sicurezza della falda dell’area affidata a Sogesid. Gli interventi individuati come prioritari e previsti nel progetto Sogesid consistono nel marginamento fisico del tratto fronte mare dell’area Micorosa e nella impermeabilizzazione superficiale (capping) del corpo rifiuti, oltre che la realizzazione di un sistema di controllo idraulico della falda e del relativo impianto di trattamento delle acque di falda che verranno emunte dal sistema medesimo.

discarica micorosa , impianto acque di falda-2Syndial ha sviluppato un progetto, coordinato con quello Sogesid, per completare la messa in sicurezza della falda nell’area Micorosa. In particolare, l’intervento Syndial prevede la progettazione e realizzazione del confinamento fisico nei lati nord, sud ed ovest delle proprietà confinati con Micorosa e dello spostamento del canale Pandi. Inoltre, sarà applicato un sistema di fitoestrazione delle acque meteoriche e riqualificazione naturalistica per le aree non impermeabilizzate, contribuendo anche alla gestione delle acque di falda che verranno emunte dai sistemi di controllo idraulico.

I veleni - Così, è stato previsto, si riuscirà a inertizzare questa Cernobyl brindisina, che nasconde arsenico, manganese, clorobenzene, alifati clorurati cancerogeni, cloruro di vinile, anilina. Il primo strato è di carbonato di calcio, grazie all’azione dell’anidride carbonica sull’idrossido, che invece è corrosivo per i polmoni degli esseri viventi, e forse è rimasto tale negli strati più profondi. Lo buttavano in quello che era un grande stagno costiero –come gli altri scampati poco più a sud- perché l’acqua stabilizza le temibili polveri. Accanto c’è il parco regionale delle Saline di Punta della Contessa.

Ci si attende che la Commissione parlamentare verifichi lo stato dell’attuazione dell’accordo di programma, l’effettiva costituzione della prevista cabina di regia, oltre allo stato di avvio dei lavori e naturalmente l’aspetto tutt’altro che trascurabile del famoso ribasso e la sua compatibilità con l’aspettativa di una esecuzione perfetta della messa in sicurezza della discarica, questione che aveva sollevato le reazioni non solo degli ambientalisti e di alcune forze politiche, ma anche di attori dell’importanza di Ance, l’associazione delle imprese edili di Confindustria.

Micorosa 1-2La storia - Vasta 40 ettari, per almeno 1,5 milioni di metri cubi di carbonato e idrossidi di calcio infiltrati da clorurati organici. Questa è la gigantesca discarica di scarti di lavorazione della Montedison a ridosso dell’oasi naturale della Saline, secondo le stime del geometra Giuseppe Bonavota, ex dipendente di Polymer, che all’inizio degli anni Novanta tentò di realizzare una grossa operazione di trasformazione e industrializzazione di quelle scorie attraverso la società Micorosa Srl. Un processo di lavorazione messo a punto da lui e brevettato a nome della sua società, che alla fine avrebbe dato calce idrata per i desolforatori della centrale Enel di Cerano.

Bonavota si era caricato sulle spalle un problema enorme: chissà quanta gente nelle stanze dei bottoni dei grandi gruppi chimici che avevano operato a Brindisi tirò un sospiro di sollievo quando Enichem Anic, il 27 febbraio del 1992, trasferì la proprietà dell’area alla Micorosa liberandosi di una patata bollente di dimensioni ciclopiche. Purtroppo le cose non procedettero secondo le aspettative di Giuseppe Bonavota. Nel 1993 l’Enel bandì una gara internazionale per la fornitura di carbonato di calcio e calce idrata, e Micorosa se la aggiudicò assieme ad una associazione di imprese in cui c’erano anche altre aziende del Brindisino.

Micorosa sarebbe stata in grado di produrre 2mila quintali al giorni di calce idrata, ma Enel non diede mai corso a quell’appalto di fornitura. Fu il principio e la fine di Micorosa, di cui era socio anche Massimo Ferrarese (“un errore di gioventù”, commentò poi in tempi più recenti), dichiarata fallita nel 2006.

scorcio area protetta salineLe tappe della commissione – La Commissione parlamentare d’inchiesta sui reati ambientali comincerà il suo giro in Puglia martedì 8 marzo dal poligono militare di Torre Veneri, nel Salento. Poi l’intera giornata sarà dedicata a Taranto, con le audizioni presso la prefettura del capoluogo ionico, dal prefetto, alle associazioni ambientaliste, ai commissari Ilva, al sindaco e al procuratore della Repubblica, a Invitalia e al commissario straordinario per l’emergenza nell’area del capoluogo ionico.

Anche il 9 marzo intera mattinata dedicata al Sin di Taranto e alla situazione di Statte. Poi Brindisi Micorosa. Il 10 marzo  la commissione sarà impegnata dalla audizioni presso la prefettura di Bari, dove incontrerà i sindaci di Manfredonia e Bari, il commissario Cesare Castelli per il Comune di Brindisi, i procuratori della Repubblica, di Brindisi, Bari e Foggia, il governatore Michele Emiliano e il direttore di Arpa Puglia, Giorgio Assennato.

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